Botte al cugino vicino di casa per il parcheggio, rinviato a giudizio

Botte al cugino vicino di casa per il parcheggio, rinviato a giudizio
di Marina Mingarelli
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Domenica 22 Gennaio 2023, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 09:44

 Vicino di casa terribile finisce sotto processo per il reato di percosse e minacce. Si tratta di un operaio di 47 anni residente a Frosinone accusato di aver picchiato il cugino suo dirimpettaio di 44 anni. Secondo le accuse l'uomo dopo aver picchiato il parente gli aveva messo persino le mani al collo tentando di strangolarlo. I dissapori tra i due, come spesso avviene, erano iniziati per via di una stradina che avrebbero dovuto dividere per arrivare alle loro abitazioni. L'uno accusava l'altro di non rispettare la legge e di ostruire con la sua vettura il passaggio. Le liti ormai erano all'ordine del giorno. Spesso, a detta della vittima dell'aggressione si ritrovava bloccata dentro casa perché il cugino aveva parcheggiato con la vettura proprio davanti al suo cancello. Ogni volta che questo accadeva erano urla e strepiti. Alla fine il 44enne proprio per mettere fine a quella che era diventata una vera e propria faida familiare, si era recato presso la caserma dei carabinieri per rappresentare quello che sistematicamente avveniva a casa sua ogni volta che doveva uscire.

Ma il fatto che il parente si fosse recato dalle forze dell'ordine per riferire quello che succedeva davanti alla sua abitazione, aveva esacerbato ancora di più l'operaio che a quel punto, sempre secondo le accuse mosse dal dirimpettaio, aveva cominciato a mettere in atto azioni delinquenziali. L'ultima volta però la situazione è sfuggita di mano e dalle parole grosse il 47enne è passato alle mani. Dopo aver minacciato e malmenato il cugino lo aveva preso per il collo dicendogli che se lo avesse incontrato in giro lo avrebbe ucciso. Quest'ultimo che si è fatto refertare presso il pronto soccorso dell'ospedale Spaziani, non appena si è ripreso da quella aggressione ha denunciato l'operaio per minacce e percosse. Ormai vivere in quella abitazione gli aveva procurato uno stato ansioso che gli impediva di svolgere le più normali azioni quotidiane. A conclusione delle indagini l'uomo è finito sotto processo. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 22 aprile. L'imputato sarà rappresentato dall'avvocato Claudia Mancini.
Marina Mingarelli
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