Bonifiche nel Sin Valle del Sacco tra burocrazia e virus, solo due procedimenti in cinque mesi

Bonifiche nel Sin Valle del Sacco tra burocrazia e virus, solo due procedimenti in cinque mesi
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 17 Maggio 2020, 23:12 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 09:20

È una delle richieste più ricorrenti che in queste settimane sono arrivate dal mondo produttivo: snellire la burocrazia per consentire alle aziende di ripartire dopo la paralisi provocata dall'emergenza sanitaria del coronavirus.

Un appello vale doppio in provincia di Frosinone per quelle imprese che ricadono all'interno del Sito d'interesse nazionale per la Valle del Sacco, uno dei Sin più estesi d'Italia (7.200 ettari) che si caratterizza per la compresenza di situazioni diverse: aziende in attività, siti contaminati dismessi, imprese agricole e insediamenti residenziali.

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Procedimenti complessi - Le attività nel Sin procedono su due binari paralleli. Da un lato gli interventi pubblici previsti nell'Accordo di programma siglato nel marzo dello scorso anno tra Regione Lazio e Ministero dell'Ambiente; dall'altro quelli privati (interventi edilizi, realizzazione di nuovi impianti, ammodernamento o ampliamento di quelli esistenti, riapertura di quelli chiusi) con tutti i vincoli che ne conseguono: piano di caratterizzazione per accertare l'eventuale presenza di sostanze inquinanti e quindi la messa in sicurezza o la bonifica nel caso in cui vengano accertati casi di contaminazione delle falde acquifere o dei terreni.

In questi ultimi casi si tratta di procedimenti spesso complessi sia per la loro stessa natura tecnica, ma anche per il numero degli enti coinvolti, in media una decina per ogni caso.

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Gli industriali hanno spesso lamentato che le lentezze e la complessità delle procedure stanno di fatto bloccando importanti investimenti. Ora a complicare il tutto ci si è messa la pandemia che ha fatto perdere tre mesi.

Il blocco - Da metà marzo fino al 15 maggio anche i procedimenti amministrativi della Divisione del risanamento ambientale del Ministero dell'Ambiente, su cui ricadono le competenze per gli interventi nel Sin, sono stati sospesi.

La prima conferenza dei servizi decisoria si terrà a metà giugno e riguarderà il piano di caratterizzazione della società Campioni Logistica Integrata che si trova a Patrica, al confine con Frosinone. Il procedimento era iniziato a novembre 2019, a febbraio 2020 c'è stata la conferenza dei servizi per l'esame della documentazione, poi tutto si è bloccato.

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La seconda autorizzazione - Quest'anno, oltre a quella della società Campioni, quante altre conferenze di servizi ci sono state? Soltanto un'altra che si è svolta a gennaio e si è conclusa con l'approvazione del piano di caratterizzazione della società Marini di Anagni. Questo, da quando è stato istituito il nuovo Sin Valle del Sacco (novembre 2016, ma le linee guida per le procedure nel Sin sono arrivate nell'agosto 2017), è il secondo piano di caratterizzazione approvato: il primo, a dicembre dello scorso anno, era stato quello dell'industria farmaceutica Thermo Fischer, ex Patheon, di Ferentino, dopo circa 8 mesi di istruttoria.

Per il resto quest'anno non si sono svolte riunioni tecniche. Decisamente poco per un'area industriale così estesa. E non è un caso che delle cinque audizioni richieste per avere chiarimenti sulle procedure in tutti Sin sparsi in Italia, ben quattro hanno riguardato aziende del Sin Valle del Sacco: Henkel di FerentinoSgi spa (la società che si occupa della gestione del gasdotto), Unvar spa di Morolo, Simmel Difesa di Colleferro.

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