Biodigestori Frosinone, Saf e Saxa Gres mettono il turbo: verso la conclusione l'iter per l'impianto di Anagni

Vincenzo Borgomeo e Lucio Migliorelli
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 12:07

Nella corsa ai biodigestori la Saxa Gres e la Saf mettono il turbo. In provincia di Frosinone potrebbe essere il loro il primo progetto ad ottenere il via libera dalla Regione Lazio.

Le due società - la prima proprietaria degli stabilimenti di Anagni e Roccasecca di sanpietrini e altri prodotti in gres porcellanato; la seconda che gestisce l’impianto pubblico di trattamento rifiuti di Colfelice - hanno ufficializzato la nascita di una partnership per la produzione di biometano (un combustibile rinnovabile per impianti industriali e mezzi di trasporto) e di fertilizzante agricolo ricavati dal trattamento della frazione organica prodotta nella raccolta differenziata dei Comuni della provincia di Frosinone.

Il progetto sarà gestito dalla Saf e lo farà, si spiega in una nota, «in partnership con EneAna, società che fa capo al gruppo industriale Saxa Gres».

In altre parole la Saf spa dovrebbe assumere quote azionarie di una società già attiva che fa capo alla Saxa Gres.

Tale partnership, si spiega ancora, «vedrà Saf con il ruolo di guida: il presidente di Saf Lucio Migliorelli assumerà la presidenza della nuova società. In questo modo il socio pubblico (quindi i sindaci in rappresentanza dei cittadini) avranno il controllo totale sul ciclo, intervenendo a pieno titolo nelle scelte che verranno prese con il partner privato».

L’obiettivo è quello di lavorare i rifiuti organici prodotti in provincia di Frosinone in un’ottica di economia circolare, evitando, come si sta facendo ora, di spedire, a costi non trascurabili, l’umido ciociaro nei biodigestori del Nord Italia.

Nella nota stampa non vengono indicati luoghi e tempi del progetto, eppure entrambi dovrebbero essere in parte già delineati. La società EneAna menzionata nel comunicato di Borgomeo e Migliorelli è la Energia Anagni srl che nel 2017 ha proposto il progetto per la costruzione di un biodigestore in località Selciatella ad Anagni.

L’impianto dovrebbe lavorare circa 84mila tonnellate di rifiuti organici (60 mila derivanti dalla raccolta differenziata e 24mila di sfalci e potature) all’anno da cui ricavare energia per il vicino stabilimento dei sampietrini della Saxa Gres prodotti in parte con le ceneri inertizzate del termovalorizzatore di San Vittore, biometano per i mezzi di trasporto e ammendante agricolo. L’iter per la valutazione d’impatto ambientale va verso la conclusione. Proprio domani venerd' 18 dicembre si terrà una seduta, con tutta probabilità una delle ultime se non già quella conclusiva, della Conferenza dei servizi presso la Regione Lazio.

Dovrebbe essere questo il primo progetto frutto della partnership tra Saxa Gres e Saf, anche se le due società, nei mesi scorsi, quando annunciarono la futura collaborazione indicarono la costruzione di due impianti. L’altro, ma il progetto ancora non c’è, potrebbe sorgere tra Roccasecca e Colfelice.

E a fine mese, precisamente il 29 dicembre, si terrà la seduta della conferenza dei servizi per un altro progetto di biodigestore, quello presentato dalla società "Maestrale" che fa capo all'imprenditore Giovanni Turriziani. L'impianto, anche questo per la produzione di biometano e ammendante agricolo ricavati dalla lavorazione della frazione organica della raccolta differenziata (50mila tonnellate all'anno), dovrebbe sorgere nella zona industriale di Frosinone, in via Antonello da Messina, poco distante dal casello autostradale. 

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