«Stavo tornando a casa a Morolo - racconta il ventinovenne - Ero solo in auto . La mia fidanzata, Angela, mi precedeva con la sua. All’improvviso ho notato che dalla montagna stavano cadendo del brecciolino e alcuni massi. Ho pensato subito alla mia ragazza. Ho suonato più volte con il clacson e le ho lampeggiato per farla fermare. Lei per fortuna ha capito e ha bloccato la corsa». Il peggio, però, doveva ancora arrivare.
«Nel frattempo, dalla montagna sentivo provenire dei rumori - prosegue Sinone - I crolli stavano continuando. Ho aperto il finestrino della mia auto per cercare di capire la traiettoria. Mi sono fermato, ho messo la retromarcia per cercare di schivare pietre. Purtroppo però un masso ha colpito in pieno la mia auto all’altezza del parabrezza dopo la mia manovra. Sono continuati a cadere massi che hanno raggiunto anche la strada sottostante dove sono presenti abitazioni» .
La Toyota di Simone praticamente è andata distrutta. Il macigno si è conficcato tra il tetto e il parabrezza. A salvarlo sono stati pochi centimetri.
«Sono riuscito ad aprire lo sportello ed a scendere da solo. Mi sentivo benino e quando ho visto la mia fidanzata che stava bene ho tirato un sospiro di sollievo. Poi insieme abbiamo lanciato l’allarme. Sono arrivati i carabinieri di Sgurgola, la Protezione Civile del centro lepino, il sindaco Antonio Corsi e le ambulanze. Inizialmente sembrava non fosse nulla, invece con il passare dei minuti ho avvertito dolore ovunque. In ospedale mi hanno visitato. Ho una costola fratturata ferite varie al mento, alle braccia ed alle mani. Mi hanno dimesso con una prognosi di 20 giorni. Mi sento veramente fortunato» .
La Pedemontana dei Monti Lepini, in particolare quel tratto, non è nuova a fenomeni franosi. Qualche anno fa, a circa 200 metri di distanza, cadde un enorme masso. Il tratto di strada è stato chiuso al traffico. Anche la strada comunale sottostante è stata interdetta. Il sindaco Antonio Corsi chiede interventi urgenti.
Solo qualche giorno fa è stata riaperta la Pedemontana dei Monti Lepini in territorio di Morolo che era rimasta chiusa per un anno sempre per il rischio frane. I lavori sulla passeggiata Sant’Antonio hanno consentito la riapertura di quel tratto a circa 4 km di distanza dalla zona del crollo di sabato. La gente ora ha paura.
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