«Mille euro di penale al giorno». Così la Camera di Commercio ha "sfrattato" l'Ater di Frosinone

L'ex sede dell'Ater di Frosinone in via De Gasperi
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 2 Giugno 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 06:38

Non c’è pace per l’Ater di Frosinone: l’ente pubblico che provvede a garantire un alloggio per gli altri, per sé non riesce proprio a trovare una sistemazione stabile. I dipendenti dell’azienda per l’edilizia residenziale non hanno fatto in tempo a tornare alla (quasi) normalità dopo l’emergenza coronavirus che si sono trovati subito alle prese con un altro grattacapo.

La tegola è arrivata il 21 maggio quando il commissario Sergio Cippitelli ha comunicato al personale dipendente che entro la fine del mese bisognava lasciare gli uffici di via De Gasperi. Qui l’Ater si era trasferita nel 2017 dopo aver lasciato l’immobile di viale Marittima ottenuto in comodato d’uso dalla Provincia. Lo stabile, secondo una relazione tecnica, non sarebbe stato a norma dal punto di vista sismico.



La trattativa fallita - Il trasloco lampo si è reso necessario perché la trattativa con la Camera di Commercio, proprietaria dell’immobile di via De Gasperi, non è andata a buon fine. La faccenda si trascina da tempo, ma la situazione è precipitata nelle ultime settimane, in pieno lockdown.

L’Ater, il 27 aprile, aveva chiesto alla Camera di Commercio una proroga del contratto di affitto per altri sei mesi nelle more dell’espletamento delle procedura di evidenza pubblica per l’acquisto di una nuova sede istituzionale.

Il 12 maggio la Camera di Commercio ha risposto che sì si poteva fare, ma a nuove condizioni: 10mila euro al mese, oltre ai rimborsi per le spese per la manutenzione, con un aumento del 50 per cento rispetto al precedente affitto (4.800 euro al mese). L’Ater ha quindi comunicato che non aveva intenzione di accettare i nuovi termini del contratto e aveva chiesto 90 giorni per liberare gli uffici.

Il giorno dopo è arrivata la risposta della Camera di Commercio che ha fatto sapere che per ogni giorno di ritardo nella consegna dell’immobile sarebbe stata applicata una penalità di mille euro. Uno “sfratto” sotto mentite spoglie. A quel punto per l’Ater c’era soltanto una soluzione: rimediare gli scatoloni e liberare gli uffici in fretta e furia. E così è stato.

La soluzione temporanea - Nel frattempo è stata trovata una soluzione temporanea. Da primo giugno gli uffici dell’azienda si sono trasferiti in piazzale Europa, nei locali della società “DB Group srl”. Qui dovrebbero rimanere fino a dicembre. In questo lasso di tempo l’Ater conta di portare a termine la procedura per l’acquisto di una sede istituzionale.

L’acquisto di una sede nuova - All’avviso di evidenza pubblica, scaduto lo scorso 15 maggio, sono pervenute 10 offerte. E ora il commissario Sergio Cippitelli ha nominato una commissione interna per esaminarle che sarà composta dalla dottoressa Luisanna Giovannini, dall’ingegnere Luca Gemma e dal geometra Alessandro Stellato.

Nel frattempo l’immobile, di prestigio, di via De Gasperi è tornato nelle disponibilità della Camera di Commercio, ma al momento non sono note le intenzioni sul suo destino. Per ora e chissà ancora per quanto resterà un bel palazzo vuoto.

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