«Diffide ed esposti diffamatori», la Asl di Frosinone vuole portare in tribunale chi offende l'azienda. Sindacati nel mirino

«Diffide ed esposti diffamatori», la Asl di Frosinone vuole portare in tribunale chi offende l'azienda. Sindacati nel mirino
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 23 Ottobre 2020, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 16:17

Un’azienda pubblica come la Asl, la più grande operante in provincia di Frosinone, dovrebbe averci fatto il callo agli esposti, alle diffide, agli attacchi più o meno bassi. Ma a tutto c’è un limite. Quello oltre il quale il diritto di critica, anche dura, rischia di trasformarsi in diffamazione bella e buona. E quindi, se così è, tocca difendersi. Passare a propria volta alle carte bollate. Perché, si sa, la migliore difesa è l’attacco.

Questo il tenore del provvedimento licenziato ieri dal direttore generale facente funzioni, Patrizia Magrini, che ha dato incarico a un legale, l’avvocato Ester Molinaro, con una missione speciale: passare al contrattacco della gragnuola di carte bollate e denunce varie che da qualche tempo stanno piovendo sul capo dell’azienda sanitaria ciociara, con grave danno per la sua immagine.

«Sono pervenute da inizio anno 2020 contro questa azienda un numero ingente di esposti e una serie di diffide da sigle sindacali dal contenuto spesso diffamatorio», si legge nell’atto firmato dalla Magrini.

E quindi, prosegue il provvedimento, «risulta pertanto necessario intraprendere i necessari atti di difesa aziendale, dinanzi alle sedi opportune, al fine di verificare eventuali condotte lesive, sia ai fini di una rilevanza penale che si un’azione a tutela dell’immagine di questa azienda che potrebbe trovarsi ad essere parte lesa». 

L’avvocato incaricato dalla Asl, quindi, dovrà analizzare gli esposti e le diffide e valutare se vi siano o meno gli estremi per avviare un’azione penale o civile a tutela dell’immagine della stessa azienda. La consulenza legale avrà un costo di 2.915 euro. 

La Asl ha deciso di non restare a guardare davanti a critiche che, secondo i vertici dell’azienda sanitaria, avrebbero travalicato i limiti che distinguono la critica dall’offesa, anche se queste rientrano nell’attività sindacale che per sua natura è tutt’altro che pacifica. 

L’iniziativa mette il dito nella piaga, cioè l’alto tasso di litigiosità che ha sempre contraddistinto la Asl di Frosinone, come tra gli altri non ha mancato di rilevare al momento del suo congedo Luigi Macchitella, il più longevo dei manager transitati a queste latitudini. Motivo, questa propensione a darsele a suon di carte bollate, per cui molti dei colleghi di Macchitella sono stati silurati o hanno fatto le valigie di loro sponte alla velocità della luce. 

L’iniziativa basterà a sopire gli animi oppure getterà altra benzina sul fuoco? Di certo non può essere trascurata la tempistica dal momento che la Asl ha deciso di scendere in “guerra” proprio nei giorni in cui la seconda ondata della pandemia si sta rivelando più aggressiva della prima, soprattutto in provincia di Frosinone. Evidentemente, secondo i vertici dell’azienda, la misura davvero è stata oltrepassata.

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