Area di crisi Frosinone, il via libera
del Ministero dello Sviluppo:
dieci milioni di euro per le imprese

Area di crisi Frosinone, il via libera del Ministero dello Sviluppo: dieci milioni di euro per le imprese
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 26 Gennaio 2019, 14:54
Riconversione e riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa di Frosinone, il Ministero dello Sviluppo Economico ieri ha dato il via libera al bando per il sostegno alle attività imprenditoriali. In ballo ci sono 10 milioni di euro. 
Il provvedimento del Mise fa seguito all’accordo di programma sottoscritto lo scorso 23 ottobre con Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), Regione Lazio, Provincia di Frosinone, Comune di Colleferro e Invitalia. Sarà quest’ultima a gestire il bando e selezionare le proposte meritevoli di finanziamento. 
I progetti potranno essere presentati a partire dal 1 marzo fino al 30 aprile.

I COMUNI INTERESSATI
I Comuni della provincia di Frosinone interessati sono i seguenti: Acuto, Alatri, Amaseno, Anagni, Arnara, Boville Ernica, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Collepardo, Falvaterra, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Frosinone, Fumone, Giuliano di Roma, Guarcino, Morolo, Paliano, Pastena, Patrica, Piglio, Pofi, Ripi, Serrone, Sgurgola, Strangolagalli, Supino, Torre Cajetani, Torrice, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vallecorsa, Veroli, Vico nel Lazio, Villa Santo Stefano. 
Per la provincia di Roma invece rientrano quelli di Artena, Carpineto Romano, Colleferro, Gavignano, Gorga, Montelanico, Segni, Vallepietra, Valmontone.

POLITICHE ATTIVE
L’obiettivo del progetto è da un lato riconvertire e riqualificare il sistema industriale con particolare attenzione alla tutela ambientale; dall’altro fronteggiare la gravissima crisi occupazionale rispetto a cui le politiche attive finora sono state un fallimento. 
Tra le condizioni imprescindibili per ottenere i finanziamenti c’è la ricollocazione dei disoccupati dell’area di crisi complessa di Frosinone che attualmente percepiscono la mobilità e altri ammortizzatori sociali. 
Le aziende sono obbligate a concludere le assunzioni proposte entro un anno dall’ultimazione del programma d’investimento. 
Ci sarà una parziale revoca dei finanziamenti se l’obiettivo occupazionale subirà un decremento nei limiti del 50%, oltre questo limite finanziamento sarà revocato totalmente. Sono poi previste una serie di agevolazioni. 

I REQUISITI
Le iniziative imprenditoriali devono avere programmi di investimento con spese non inferiori al milione e mezzo di euro. Le attività economiche ritenute prioritarie rientrano quasi tutte nel settore manifatturiero e in particolare le seguenti produzioni e fabbricazioni: alimentari; bibite analcoliche, delle acque minerali e delle altre acque in bottiglia; prodotti chimici; prodotti farmaceutici; articoli in gomma e materie plastiche limitatamente ai prodotti in bioplastica biodegradabile e compostabile; prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature); computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi; apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche; autoveicoli, rimorchi e semirimorchi; aeromobili, veicoli spaziali e dei relativi dispositivi; raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e recupero dei materiali tramite processi fisici, chimici e biologici; alloggio (gestione di vagoni letto); servizi dei centri per il benessere fisico limitatamente al caso di esercizio nell’ambito di una attività turistica. 
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