Appropriazione indebita,
assicuratore alla sbarra

Appropriazione indebita, assicuratore alla sbarra
di Marina Mingarelli
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 16:31
Se una donna di servizio non si fosse fatta male mentre stava svolgendo le faccende domestiche in una abitazione a Monte san Giovanni Campano, con tutta probabilità la storia dell'appropriazione indebita da parte di un assicuratore non sarebbe mai venuta fuori.
Invece la proprietaria dell'abitazione, nonché datrice di lavoro della colf, aveva subito rassicurato la donna dicendole che aveva stipulato una assicurazione che tutelava chiunque fosse stato vittima di incidente domestico. Ma quando la signora si era recata presso l'agenzia per denunciare l'infortunio si era sentita rispondere che non potevano coprire quell'incidente in quanto risultavano inevase ben quattro rate. La donna, che aveva conservato le ricevute, si era subito precipitata negli uffici preposti per dimostrare che lei era in regola con i pagamenti. E' stato a quel punto che la compagnia assicurativa, tra le più floride in Italia, aveva avviato delle indagini interne. E proprio da questi accertamenti era emerso che le polizze che aveva trattato R.G. un 47enne che aveva il ruolo di procacciatore di affari risultavano pagate soltanto in parte. L'uomo era stato assunto dalla compagna assicurativa per trovare clienti utilizzando il metodo del porta a porta.
A Monte San Giovanni Campano, che era la città in cui vive, il 47enne conosce molta gente. Per questo motivo era riuscito a guadagnarsi la fiducia di tanti cittadini che avevano creduto nella serietà di quelle polizze. L'uomo, va detto, non proponeva assicurazioni sulle auto, ma assicurazioni sulla vita, sugli infortuni domestici, sui figli che andavano all'università, fino ad arrivare ad assicurare i cani da guardia che rientrano tra le razze pericolose.
Fin qui tutto bene. Il problema è arrivato quando si è scoperto che i soldi delle rate, invece di versarle alla compagnia assicurativa, il procacciatore di affari, così come sarebbe emerso dalle indagini effettuate dagli investigatori della procura, se li metteva in tasca. E proprio da questa inchiesta è venuto fuori che l'uomo in un anno di lavoro si era appropriato di circa diecimila euro.
Per tale motivo a conclusione delle indagini, nei giorni scorsi il 47enne è stato rinviato a giudizio con l'accusa di appropriazione indebita. La prima udienza è stata fissata per il prossimo mese di marzo. L'imputato sarà rappresentato dall'avvocato Giuseppe Lo Vecchio.
 
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