Apologia del fascismo, denunciato a Milano un ultrà frusinate

Apologia del fascismo, denunciato a Milano un ultrà frusinate
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Venerdì 26 Aprile 2019, 14:42
C'è anche un ciociaro tra gli ultras della Lazio che, alla vigila della festa della Liberazione, hanno manifestato in piazzale Loreto a Milano, luogo considerato da sempre simbolo della Resistenza. Si tratta di Marco M. 29 anni residente nel capoluogo ciociaro e specializzando in medicina. Il giovane che appartiene alla Frosinone-bene è stato trovato tra i tifosi laziali identificati a Milano per lo striscione inneggiante a Benito Mussolini.
Il ragazzo si era recato a Milano per assistere alla partita Mila-Lazio di Coppa Italia (finita 1 - 0 per la Lazio) e non certo per presenziare ad una manifestazione politica. Ma la firma Irr che significa gli irriducibili, ha subito fatto dubitare le forze dell'ordine della genuinità di quella manifestazione in quanto già in precedenza gli appartenenti a questa sigla si erano resi protagonisti di dimostrazioni antisemite e razziste. Perciò le forze dell'ordine hanno proceduto ad estrapolare i fotogrammi dalle telecamere ubicate nella piazza per poter dare un nome ai manifestanti. Tra questi figurava anche quello del 29enne frusinate che è stato denunciato.
« Chiederemo il giudizio immediato- ha tuonato l'avvocato difensore Giampiero Vellucci- per dimostrare che non c'è reato. Si sarebbe trattato di una democratica manifestazione, non violenta, e pacifica con la quale alcuni tifosi laziali di estrema destra hanno ritenuto di ricordare al popolo italiano che in quella piazza si era scritta una delle pagine più agghiaccianti della storia italiana in quanto un capo di Stato dopo essere stato impiccato era stato messo a testa giù dai suoi assassini». Il giovane frusinate è stato denunciato per apologia del fascismo. A detta del ragazzo non ci sarebbe stata alcuna attività politica, ma soltanto una rievocazione storica per ricordare il piazzale dove è stato compiuto l'omicidio di Mussolini.
«Denunciare alcune decine di ragazzi- ha continuato il legale Vellucci- per una iniziativa assolutamente pacifica, significa avere paura di una storia non più attuale, e che, come disse il presidente Mattarella, non si può cambiare».
Non la pensano allo stesso modo gli agenti della Digos che hanno identificato il capo della curva laziale ed ideatore della manifestazione fascista che è stata portata avanti con tanto di saluto romano e di striscione sul quale era stato scritto Onore a Benito Mussolini. Sono 32 le persone denunciate per quella manifestazione fascista.
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