Il trentenne ha suonato al citofono di casa del suo presunto rivale in amore ed ha detto di essere un agente della polizia penitenziaria e di dover salire a prendere degli abiti perché il figlio era stato arrestato. Neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo e di aprire la porta che i due poveretti sono stati presi a martellate alla testa.
A bloccare il folle che ha provato una brevissima fuga sono stati gli agenti del commissariato allertati dai vicini spaventati dalle grida di aiuto. Lo squilibrato è stato arrestato. Nelle scorse settimane i carabinieri avevano provveduto a sequestrare le armi che aveva in casa.
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