Ampliamento discarica di Roccasecca
fallisce anche la mediazione:
ora l'ultima parola passa al Governo

Ampliamento discarica di Roccasecca fallisce anche la mediazione: ora l'ultima parola passa al Governo
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 14 Febbraio 2019, 16:09
Ampliamento della discarica di Roccasecca, fallisce il tentativo di mediazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri: ora l’ultima parola spetterà al Governo. Ma intanto la Regione Lazio avverte: se non si decide entro 15 giorni il sito di Cerreto non potrà più ricevere rifiuti.

IL NODO DEI VINCOLI
L’esito era pressoché scontato. I margini per trovare un accordo erano strettissimi, se non inesistenti, ma ieri l’impossibilità di una conciliazione è stata messa agli atti della riunione a Roma presso la sede del coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri chiamato a dirimere la controversia tra la Regione Lazio e gli enti competenti.
La direzione del Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza sono state irremovibili: l’ampliamento non si può fare perché la sopraelevazione della discarica andrebbe ad alterare in maniera irrimediabile il paesaggio agrario della zona andando a cozzare con i vincoli paesaggistici e di rispetto dalla distanza del fiume Melfa.
La posizione non è cambiata nemmeno quando i dirigenti della Regione hanno proposto di ridurre l’altezza di circa 4 metri portando la volumetria da 187mila a circa 150mila tonnellate. La sopraelevazione prevista dal progetto della società Mad autorizzato dalla Regione Lazio è di circa 114 metri.

LA POSIZIONE DELLA PROVINCIA
Alla riunione hanno preso parte i sindaci dei Comuni di Roccasecca, Colfelice, San Giovanni Incarico e Castrocielo. Tutti contrari all’ampliamento.
Più specifica invece la posizione della Provincia di Frosinone che ha preso parte ai lavori con un funzionario del settore competente. Anche l’ente di palazzo Iacobucci ha fatto ricorso alla Presidenza del Consiglio dei ministri contro l’autorizzazione rilasciata dalla Regione contestando un solo aspetto: l’utilizzo di metà della discarica da parte di operatori diversi da Saf. La Provincia ha proposto di ridurre le quote con il 90% destinato a Saf e il restante ad operatori diversi, ma l’ipotesi non è stata accolta dalla Regione.

IL REBUS DEI TEMPI
Tutti i tentativi di mediazione, dunque, sono falliti. Il dissenso più forte resta quello del Mibac. Quindi ora l’ultima parola spetta al Consiglio dei ministri al quale il coordinamento amministrativo trasmetterà gli atti e la relazione dell’incontro svoltosi ieri. Ci vorranno dalle due alle tre settimane per ultimare l’iter. Il Consiglio dei ministri deciderà nella prima seduta utile. Il che non dà certezza sui tempi.

BLOCCO DEL CONFERIMENTO
Intanto però la dirigente della Direzione rifiuti della Regione Lazio ha messo agli un documento in cui, dopo aver ripercorso l’iter dell’autorizzazione, in chiusura avverte: «In assenza di una risposta entro 15 non sarà più possibile garantire il conferimento dei rifiuti derivanti avviandosi all’esaurimento la volumetria già autorizzata e in esercizio del medesimo bacino». Quello di Cerreto a Roccasecca.
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