Cinghiali, presenze da record sul territorio. Situazione fuori controllo

Il dirigente del servizio animali della Asl: "Presenza quattro volte superiore alla norma, i Comuni intervengano"

Cinghiali, presenze da record sul territorio. Situazione fuori controllo
di Alessandro Andrelli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Maggio 2023, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 08:58

È un disagio diffuso e l'allarme è dietro l'angolo perché il territorio ciociaro è pressoché "circondato" dai cinghiali. Ma c'è di più, ci sono fattori ed elementi legati ai tanti avvistamenti e agli episodi di cronaca che meritano un adeguato approfondimento e chiarimento. Dopo i casi di Sora e Cassino, nelle ultime ore alcuni video virali di Frosinone, al confine con Ceccano e Ferentino, pongono all'attenzione delle autorità di competenza diverse questioni di carattere sanitario e burocratico.

Innanzitutto i fatti più recenti di ieri vedono due diversi casi di famigliole di cinghiali, anche abbastanza numerose, a Ferentino dove finora non si erano mai avvistati in località Fresine Vasciotte, vicino il comprensivo scolastico "Simone Cola" e in via Stella, dove oltre 20 esemplari di cinghiale sono stati avvistati, fotografati e ripresi in pieno giorno.

A Ceccano, in zona Pantano, diversi gli avvistamenti notturni, con il rischio concreto per residenti e automobilisti. Ma perché succede tutto ciò?

Video


A rispondere è Luciano Figliozzi, direttore Uoc Igiene degli animali dell'Asl di Frosinone: «Il problema è reale ed esiste in molte zone del territorio, dove si stanno verificando problematiche sanitarie serie che meritano da parte dell'aziende inevitabili alert (casi di peste suina si sono verificati in questi giorni a Roma Nord, nel Salernitano e in Calabria, ndr). I cinghiali si sono autoriprodotti e antropizzati per motivi legati al clima e all'uomo stesso, mi riferisco a discariche e a cassonetti e punti di alimentazione abbandonati senza un'adeguata bonifica. Il fenomeno di antropizzazione non è strettamente collegato alle piogge insistenti di queste settimane, ma al fatto che il ripopolamento dovuto al periodo di attività venatorio del territorio è stato in numero superiore al fabbisogno».
I numeri parlano chiaro: «La presenza di cinghiali in Ciociaria - spiega Figliozzi - è quattro volte superiore alla norma del periodo e questo spiega i tanti avvistamenti e i problemi che i cittadini stanno riscontrando».
La competenza della Asl riguarda il controllo dell'animale, in quanto sospetto portatore di infezioni e non altro, del quale la responsabilità ricade sul Comune di appartenenza e sull'ente che nel caso di un tratto stradale ad ampio scorrimento, gestisce l'arteria stessa (Provincia, Regione). «La tutela dell'Asl è esclusivamente sanitaria - ribadisce il dirigente -. Nei dati pubblicati dalla Regione Lazio il 72% dei controlli effettuati a gennaio 2022 sono stati in Ciociaria e questo denota il grande lavoro dell'azienda. È necessario con la massima urgenza limitare il numero di cinghiali. In caso di ritrovamento della carcassa di un cinghiale noi effettuiamo le dovute analisi che inviamo come da prassi all'istituto Zooprofilattico di Roma per analizzare e controllare l'eventuale presenza di malattie, il resto non è nostra competenza».

LA PREVENZIONE

Come intervenire però in maniera immediata sulla presenza così insistente di cinghiali nei centri abitati: «Tramite abbattimento per caccia di selezione con l'utilizzo di gabbie come già fatto dal comune di Sora. In quel caso c'è l'abbattimento degli animali in zone protette, oppure l'allevamento in aziende faunistiche». Figliozzi avvisa gli amministratori del territorio sulle normative vigenti: «Quello che mi aspetterei è che i Comuni della provincia di Frosinone sfruttassero le opportunità fornite dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Lazo. Esiste una modulistica specifica per procedere alla cattura di questi animali. Le richieste sono ancora scarse. Se dovesse giungere una infezione da peste suina sarebbe un vero problema per il territorio sotto ogni punto di vista».
Insomma la competenza è della Regione Lazio, attraverso l'ente venatorio che gestisce la caccia e la sua regolamentazione, le soluzioni sono già a portata di click per i Comuni. La Asl si occupa di controllare la questione sanitaria effettuando gli opportuni controlli. Le segnalazioni, però, aumentano.
Alessandro Andrelli
 © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA