Fiuggi, alcol alla guida: la mamma di Gaia commuove gli studenti

Fiuggi, alcol alla guida: la mamma di Gaia commuove gli studenti
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Martedì 30 Maggio 2023, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 09:56

 

Guidare sotto l'effetto dell'alcool', ACI e associazione "G.A.I.A. von Freymann Saracino" ospiti dell'Istituto Alberghiero della cittadina termale per volontà del dirigente Francesco Cozzolino e del referente orientamento Giovanni Amati. Quello andato in scena ieri a Fiuggi nel salone di rappresentanza dell'Ipsseoa Buonarroti è stato molto più del solito corso di educazione stradale che le varie istituzioni, tra cui ACI appunto, tengono nelle scuole.

La presenza di una testimone diretta come Gabriella Saracino, mamma di Gaia Von Freymann, una delle due giovani investite ed uccise su Corso Francia nel 2019 e fondatrice dell'associazione "Giovani Andiamo Incontro all'Amore von Freymann Saracino" ha reso l'appuntamento qualcosa di davvero toccante per tutti i presenti.

L'incontro si è aperto con una relazione degli studenti delle classi quarte, a conclusione di un progetto proprio sulla tematica I giovani e l'alcool', rivolta ai compagni delle classi seconde che ha spiegato i rischi connessi all'abuso di sostanze sia in generale, sia quando si guida un veicolo. Subito dopo è stato proiettato un estratto del docufilm di Sky che racconta quella immane tragedia di Corsa Francia a Roma divenuta anche un caso mediatico. A seguire l'intervento della Saracino che ha commosso e si è commossa raccontando chi era sua figlia, «una ragazza normale come voi che siete qui davanti a me ora - ha detto la mamma di Gaia - piena di sogni e progetti che ora sono infranti. Se potrò salvare anche solo una sola vita facendo questi incontri nelle scuole io sarò felice e avrò dato un senso al mio dramma personale», ha concluso. Poi è toccato ad Aci, con gli interventi della responsabile dell'UT di Frosinone, Sandra Pagani e, a concludere, della direttrice dell'Automobile Club Frosinone, Celestina Arduini. Quest'ultima, in particolare, ha invitato i ragazzi a riflettere sul senso di colpa che i protagonisti degli omicidi stradali portano con sé a vita, anche quando hanno scontato la loro pena.

L'incontro si è chiuso con un'attività pratica che ha destato molta curiosità nei ragazzi ma anche negli insegnanti, un esercizio che simula gli effetti dell'ubriachezza mediante l'utilizzo di uno speciale occhiale distorcente che rende quasi impossibile orientarsi.

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