Bartolomucci, un anno da presidente: «Accademia di belle arti volano dello sviluppo»

Bartolomucci, un anno da presidente: «Accademia di belle arti volano dello sviluppo»
di Giovanni Del Giaccio
5 Minuti di Lettura
Domenica 5 Marzo 2023, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 19:54

È trascorso un anno da quando è presidente dell'Accademia di Belle arti di Frosinone. Trecentosessantacinque giorni di impegni e progetti per Giorgio Bartolomucci, l'idea di fare dell'istituzione un riferimento per il Lazio meridionale, l'internazionalizzazione che ormai è realtà, il territorio da promuovere e anche qualche "sassolino" da togliere dalle scarpe.
«Ho trovato una situazione finanziaria più che invidiabile e una reputazione molto buona. Merito del mio predecessore, l'imprenditore Ennio De Vellis che insieme alla professoressa Loredana Rea, direttrice dell'Accademia, hanno saputo attraversare un momento molto difficile come quello della pandemia. Il lungo lockdown, però, aveva rallentato l'arrivo di studenti dall'estero, in particolare dalla Cina, e il mio primo impegno è stato quello di riattivare il canale di promozione gestito dal ministero degli esteri».
L'immagine internazionale è ormai realtà, un modo per recuperare il "gap" con istituzioni più rinomate, da Venezia a Milano, da Firenze a Roma: «È partito così il programma incontri con gli Ambasciatori che ha visto arrivare a Frosinone diplomatici d da diversi Paesi - aggiunge il presidente - prossimamente arriveranno quelli di Malesia, Israele, Polonia e Austria. Una curiosità: dopo la sua visita l'ambasciatore dello Sri Lanka ha voluto iscrivere suo figlio che oggi frequenta la nostra Accademia. Abbiamo poi firmato una convenzione con il Festival dei 2 Mondi di Spoleto per gli stage dei nostri studenti di scenografia; ospitato nel museo di arte contemporanea dell'Accademia una mostra di pittura aborigena australiana, e partecipato - unica Accademia in Italia con opere realizzate dagli studenti nel festival della cultura americana e alla fiera internazionale arte in nuvola di Roma».
Il motivo? «Offrire ai ragazzi sempre più opportunità di confrontarsi con culture e tendenze artistiche diverse è fondamentale se si vuole raggiungere risultati in un mondo così competitivo come è quello dell'arte e della moda. Un esempio concreto è quello di Jago, che partendo dalla Ciociaria è diventato uno degli scultori più apprezzati e famosi al mondo. È stato per me un piacere e un onore riuscire a riportarlo nell'Accademia in cui aveva iniziato i suoi studi per nominarlo accademico d'onore e nostro ambasciatore nel mondo. Questa collaborazione sta dando già i primi risultati, il prossimo 16 marzo Jago sarà da noi per una delle tappe del Red Bull Doodle contest, che vedrà i nostri studenti di grafica competere con pari età di tutto il mondo. Sempre lui ci ha anche aperto un canale privilegiato con la Fujairah Arts Academy negli Emirati Arabi»


E il rapporto con il territorio? «Va rafforzato ed è un mio obiettivo, l'Accademia può rappresentare, insieme al conservatorio, all'università di Cassino, alle scuole alberghiere, al Certamen di Arpino, ai vari Festival, al Carnevale e alla scuola Calcio del Frosinone, un volano per lo sviluppo economico e turistico della nostra terra, perché dopo oltre 50 anni che vivo a Roma, io mi sento ancora, e con orgoglio, un ciociaro». Tutto bene allora? «Come per la maggior parte degli edifici storici che ospitano le scuole anche da noi ci sono ancora alcuni problemi di agibilità e sicurezza che andranno risolti, specialmente ora che con il Pnnr si possono ottenere finanziamenti ad hoc».
Altre criticità? «Da oltre un anno il nuovo regolamento dell'Accademia di Frosinone non è approvato dal Ministero. Ha considerato l'accademia di Frosinone come figlia di un Dio minore pensando di poterci imporre dall'alto decisioni che erano anche contrarie alle normali regole vigenti».
E altri "sassolini" nelle scarpe? «Si, pochi sanno che solo gli studenti stranieri e i professori fuori sede spendono sul territorio della provincia oltre tre milioni di euro l'anno.

Fra le prime istituzioni che ho voluto incontrare c'è stata la Camera di Commercio per presentare il nostro progetto di una carta dello studente che desse a tutti i nostri 800 iscritti la possibilità di ottenere sconti dai negozi e le attività convenzionate. Abbiamo inoltre espresso l'interesse di estendere alcune delle attività didattiche alla provincia di Latina a seguito delle richieste pervenute da Terracina e da Priverno, diventando così, di fatto, l'Accademia di Belle Arti del Lazio meridionale. Nella riunione dello scorso maggio emerse l'intenzione di sottoscrivere un protocollo di intesa. Orbene, è un fatto che l'anno passato la Camera di Commercio ci ha negato il tradizionale contributo che ci aiutava a organizzare la partecipazione dei ragazzi del corso di Fashion Design alle sfilate di Roma Alta Moda, iniziativa irrinunciabile che poi abbiamo sostenuto con i nostri fondi. Ho chiesto, senza esito, un appuntamento con il presidente Acampora. Non ho ragione di pensare che ci sia un problema di natura territoriale, né abbiamo paura della concorrenza, ma è pur vero che a ottobre a Latina è stata aperta una sede distaccata del Dams, dedicata alle Discipline delle arti della musica e dello spettacolo, cui peraltro auguriamo un futuro di successi e offriamo la nostra collaborazione».

Video


Giovanni Del Giaccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA