Abuso d'ufficio, a giudizio il presidente della Comunità Montana

Gianluca Quadrini
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Giovedì 4 Marzo 2021, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 12:27

A lavorare nel settore dei servizi amministrativi, contabili e tecnici sarebbero state in maniera frequente due società: una ripetitività che non è sfuggita all’Anac che ha segnalato il tutto alla Procura di Cassino. I fatti risalgono a quattro anni fa, ma ora il presidente della Comunità Montana di Arce, Gianluca Quadrini è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio. La decisione è arrivata martedì dal Gup del Tribunale di Cassino, il dottor Domenico Di Croce.

La vicenda per la quale Quadrini (attuale consigliere provinciale di Forza Italia) è indagato risale al 2018, quando furono concluse le indagini, coordinate dal procuratore capo di Cassino Luciano D’Emmanuele, sull’assegnazione di alcuni incarichi nella gestione dell’ente Montano. 

«Abusando del suo ufficio di presidente e al fine di avvantaggiare due società gestite di diritto e di fatto da un suo conoscente, faceva adottare delibere di affidamento di servizi di supporto all’attività dell’Ente censurate per profili di legittimità dall’Autorità anticorruzione», si legge nel capo d’imputazione.

Ovviamente - qualora fosse confermata questa accusa - all’interno dell’Ente sarebbe mancata la possibilità, per altre società, di avanzare le proprie offerte (sia in termini di servizi che di pretese economiche).

In altre parole, le assegnazioni degli incarichi si sarebbero svolte senza concorrenza.

Ad intervenire, era stata l’Autorità nazionale dell’Anticorruzione, la quale, nonostante la piena efficacia degli atti posti in essere dalla Comunità Montana, mosse rilievi di natura amministrativa che, una volta arrivati all’attenzione della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Cassino, divennero di natura penale. 
In sostanza a Quadrini viene contestato di aver fatto lavorare sempre due società, di conseguenza sarebbe mancato il principio della rotazione tra le società. 

La Procura ha contestato a Quadrini anche il fatto che le società beneficiarie avrebbero avuto sede degli uffici in locali di proprietà della famiglia Quadrini.
La difesa di Quadrini, dinanzi al Gup, ha sostenuto la piena legittimità dell’azione amministrativa del presidente, il quale si sarebbe limitato a dare l’indirizzo politico.

L’udienza dinanzi al Tribunale di Cassino, in composizione collegiale, è stata fissata al 30 settembre prossimo.
«Nel pieno del contraddittorio, sono sicuro di poter dimostrare che l’azione amministrativa svolta in seno alla Comunità Montana si è sempre svolta nel solco della legalità. Si tratta, per quel che concerne l’affidamento dei servizi, di un atto gestionale sul quale non ha competenza il presidente. Detto ciò esprimo massima fiducia nell’operato della magistratura e in quello delle forze dell’ordine» sono state le parole di Gianluca Quadrini. 

Quadrini, per diversi anni presidente della Comunità Montana di Arce, dal 7 febbraio 2020 è stato nominato commissario dell’Ente Montano. Ora, il 30 settembre, dovrà difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio. 

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