Napoli, addio scaramanzia: ecco i tatuaggi con il terzo scudetto

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Il Napoli batte anche la scaramanzia e a decine, nonostante manchino ancora mesi alla fine, si fanno tatuare lo scudetto con il numero 3, vale a dire il terzo campionato che tutti sperano - anzi, sono sicuri - conquisteranno gli Azzurri. A raccontarlo è Salvatore Russo, storico tatuatore di Napoli, impegnato anche oggi, nel piccolo laboratorio di via Toledo, a incidere l'ennesimo tricolore sulla gamba di un tifoso. «Da giorni non faccio altro - racconta all'ANSA - è bastato che pubblicassi la foto dello scudetto col numero 3 che mi sono fatto da solo per far partire le richieste». Meravigliato? «Conoscendo i napoletani non me lo aspettavo, non a questi livelli, ma i nostri ragazzi sono troppo forti e quest'anno battono tutti, anche la scaramanzia».

Napoli, l'attesa per lo scudetto

Mentre parla il tatuaggio con lo scudetto prende forma sullo stinco di Antonio, un giovane dei Quartieri Spagnoli, accanto a un'immagine iconica di Diego che palleggia di testa. A rivolgersi a Salvatore, in effetti, sono in particolare i giovani che, non avendo vissuto direttamente i due scudetti targati Maradona, vogliono ora recuperare sugli epici racconti tramandati dai più anziani. «Non vedo l'ora che inizino i festeggiamenti - confessa Antonio, che ha affidato a Salvatore la sua gamba sinistra - ho sentito migliaia di volte parlare di quei giorni di fine anni '80, ora finalmente tocca anche a noi». Il tatuatore spiega che «dopo il boom di richieste di tatuaggi con Diego quando il nostro fratello ci ha lasciati, oggi in tanti vogliono lo scudetto e mi risulta che anche i miei colleghi abbiano lo stesso gran numero di richieste».

«Maradona ha già compiuto un miracolo, facendoci riprendere a noi tatuatori da un periodo nero», continua Salvatore, facendo riferimento ai mesi di crisi dovuti al lockdown. «Ora il secondo miracolo è alle porte e la città tutta, anche se ancora senza esporsi troppo, si sta preparando». Lo conferma Pino che nella vicina piazza Dante ha un negozio di fornitura per i tatuatori. «Ho una richiesta incessante di inchiostri verde e rosso», dice, poco dopo aver aperto la porta del suo negozio dove, manco a dirlo, campeggia un ritratto gigante di Maradona. «Me l'aspettavo, ma non così presto. Mio zio era il dottor Acampora medico della squadra dello scudetto ed in famiglia ricordo che fu una doppia festa». Ora la città si prepara alla terza festa e - «se succede, ma succede» - sicuramente saranno per i napoletani giorni pieni di ricordi indelebili. Indelebili come il tatuaggio appena finito da Salvatore: «Ti piace come è venuto, Antò?».