Young Signorino ospite al Messaggero (foto Davide Fracassi/Ag.Toiati)

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E' difficile capire come Young Signorino – all'anagrafe Paolo Caputo – possa conquistare, oltre ai suoi coetanei, persino gli under 12, stregati, forse, da quelle canzoni ipnotiche che sono una sfida aperta al mainstream musicale. Perché in quelle canzoni ci sono tutti gli ingredienti che solo un “Marilyn Manson italiano” - come si è autodefinito il trapper – potrebbe partorire: droga, psicofarmaci, sballo, ricoveri in clinica. Ventuno anni, un figlio, originario di Cesena, questo trapper che, come personaggio, sembra ispirarsi ad Achille Lauro («dicono che ci assomigliamo, non lo so», risponde ospite di MessaggeroTv), ha fatto della viralità social la chiave del successo di alcuni suoi brani: se si ascolta “Mmh ha ha ha”, la canzone che lo ha fatto esplodere (oggi su Youtube segna 29 milioni di visualizzazioni), si rischia di cadere in uno stato di trance musicale, con quel non-sense che ti entra dentro come un virus. 

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