Eurovision, Diodato emozionante sul palco con due anni di ritardo

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Emozionante. Aggettivo semplice per chi non ha trovato le parole. Diodato canta, finalmente, la sua "Fai Rumore" sul palco dell'Eurovision Song Contest con due anni di ritardo. E si gode l'ovazione del pubblico che lo ha aspettato per così tanto tempo. L'artista cresciuto a Taranto si è esibito con il brano con cui vinse il Festival di Sanremo nel 2020 ma che non poté cantare sul palco dell'Eurovision a causa della pandemia da Covid. La chiusura di un cerchio che si è aperto due anni fa e il ritorno alla condivisione e all'umanità.

Diodato e la performance a Eurovision

«Sonon felice di essere qui e di vivere un momento di così forte condivisione. A Torino - aveva detto alla vigilia della sua esibizione - si respirano belle sensazioni, c'è una festa molto colorata e molto consapevole. Quando sono arrivato, sono passato per il Parco del Valentino, c'era un dj set, gente che ballava: fa bene all'anima». Ed è proprio questo ritorno alla condivisione, dopo due anni di anni di pandemia e in un momento storico segnato dal conflitto in Ucraina, che ha deciso di portare sul grande palco del Palaolimpico per la sua performance: «È sempre "Fai rumore" ma volevo che in questi 4 minuti ci fosse anche un racconto, uno storytelling. Un racconto che parte da un momento di isolamento ma poi con la voglia di condivisione attraversa un'umanità che sembra congelata e pian piano torna alla vita».

La coreografia di "Fai rumore"

Con lui sul palco, inizialmente seduto al pianoforte,  25 ballerini: «Volevo che sul finale ci fosse una fortissima presenza fisica - racconta - che si avvertisse il passaggio dalla freddezza ad un grande calore. La magia di tornare ad emozionarsi e condividere queste emozioni». «Questa canzone - prosegue - cantata davanti a migliaia di persone cambia ancora vestito… Ed avere i mezzi che sono a disposizione di chi sale sul palco di Eurovision è una bella opportunità», aggiunge Diodato, che riceve i complimenti di diversi colleghi stranieri: «"Fai rumore" ha una sua forza quasi indipendente da me, apre porte. È amata anche da chi non capisce l'italiano», sottolinea Diodato che in autunno sarà in tour in diversi paesi europei. E mentre i blog più attivi dei fan dell'Eurovision lo indicano come il vincitore morale, Diodato è felice di non essere in gara: «È molto bello essere qui da ospite perché non amo le competizioni. Vivo questa partecipazione anche come la chiusura di un cerchio: riportare qui questa canzone dopo due anni mi sembra la giusta conclusione di un percorso», proprio quando è pronto ad aprire nuovi capitoli.

Il nuovo disco di Diodato

Diodato è infatti al lavoro su un nuovo disco: «Sono in studio a registrare nuove canzoni. E sono molto contento delle cose che stanno venendo fuori. Sono felice. Non amo passare troppo tempo in studio ma ora sentivo proprio l'esigenza di mettere a frutto tutto quello che ho vissuto negli ultimi due anni. Insomma, è in arrivo nuova musica e non credo che ci sarà da aspettare molto», sorride. Sulla Kalush band, il gruppo ucraino favorito nei pronostici dell'Eurovision, Diodato dice: «Ho visto la loro performance. Ci sono delle cose interessanti. Il loro pezzo è lontano dalla mia musica ma è chiaro che c'è un'energia in questo momento nel loro pezzo che viene anche da tutto quello che sta succedendo in Ucraina. Mescolano folk e pop e ci sono momenti che bucano. Il pezzo rimane subito in testa. Credo arriveranno in alto in classifica», afferma.

Mahmood e Blanco e la loro "Brividi"

Mentre la strada per una vittoria di Mahmood e Blanco con 'Brividì è in salita: «Veniamo da una vittoria italiana con i Maneskin ed è difficile ripetersi. Ma credo che Mahmood e Blanco faranno una grande performance e una bellissima figura perché sono due grandi artisti». Diodato è entusiasta del clima dell'Eurovision di Torino: «C'è una bellissima atmosfera. Un clima di festa, una grande voglia di portare un messaggio di pace e un grande piacere di stare tutti insieme. Ieri ho abbracciato la concorrente armena che conosce tutte le mie canzoni ed è stata una sensazione bellissima. È la magia della musica», dice Diodato, che è reduce anche da un'edizione di grande successo del Primo Maggio di Taranto: «Una cosa pazzesca, bellissima. Un evento che è davvero organizzato dal basso. E dove si respira un'aria di grande verità, con la voglia di portare sul palco una visione alternativa del presente e del futuro: un mondo che viva in armonia nel rispetto del pianeta e non solo inseguendo il profitto. Su quel palco si ha la sensazione di vivere qualcosa di storico», sottolinea Diodato che parla anche del suo rapporto con il cinema.

Diodato, futuro da attore e regista?

Presto, dalle colonne sonore potrebbe passare alla recitazione e forse anche alla regia: «Il cinema è una mia grandissima passione. Mi piacerebbe continuare a portare la mia musica nei film ma non mi dispiacerebbe provare a fare l'attore e magari un giorno anche il regista. Mi hanno offerto dei ruoli anche molto importanti, da protagonista, ma per ora non me la sono sentita. Indubbiamente, però, la musica e il cinema hanno molto in comune. Sicuramente l'attenzione allo sguardo. Un regista ti mostra la sua visione della realtà ma lo fa anche un cantautore. Motivo per cui molti miei colleghi si sono già cimentati nella regia». La sua esibizione nell'Arena di Verona deserta, nel 2020, è rimasta nell'immaginario dell'Eurovision Song Contest ma è anche diventata un momento iconico della pandemia e a ripensarci Diodato non può non constatare: «Dopo la pandemia ho pensato che avevamo sottovalutato tante cose. Il contatto, gli abbracci». Che non a caso abbondano nel finale della sua performance sul palco di Torino.