Scorci di Castel San Pietro Romano fra i borghi più belli d'Italia

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Ricordate le scene del film Pane Amore e Fantasia, dove Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida venivano ripresi in un paesino di campagna, fra un saliscendi di stradine con i ciottoli, antiche case e la piazza dove la banda suonava a festa? Bene, il borgo dove è stata girata quella che è una delle pellicole cult del nostro cinema anni ’50 si trova a un’ora circa da Roma, e dal 2017 rientra ufficialmente a far parte dei Borghi più Belli d’Italia. Stiamo parlando di Castel San Pietro Romano, a due passi da Palestrina. Qui il silenzio, la pulizia, l’armonia e un panorama favoloso sulle valli circostanti regnano sovrani.

Il viaggio nel borgo vicino la Capitale

Siamo infatti sulla cima del Monte Ginestro, dove i primi insediamenti abitativi si registrano già dalla tarda età del Bronzo. Il borgo è circondato da un anello di mura poligonali del IV secolo A.C. e nell’Alto Medioevo divenne sede di un monastero benedettino in cui soggiornò anche papa Gregorio Magno. Un vero must per i visitatori è la maestosa Rocca della famiglia Colonna, dove fu tenuto prigioniero, fra gli altri, anche Iacopone da Todi. Fu il sindaco Adolfo Porry Pastorel, cinefilo e padre del fotogiornalismo italiano, a trasformare il paese in un vero e proprio set a cielo aperto negli anni ’50, portando qui registi come Comencini e attori che hanno fatto la storia della comicità italiana, come Totò. Fra gli altri film girati nel borgo, infatti, ricordiamo Pane, Amore e Gelosia, I Due Marescialli, Il Federale. A Gina Lollobrigida è stata conferita la cittadinanza onoraria.

Oggi una visita a Castel San Pietro romano coniuga i ricordi della settima arte con la passione per l’archeologia e per la natura, poiché a pochi chilometri dal centro abitato vi è la Valle della Cannucceta, dichiarata monumento naturale del Lazio dal 1995. Senza dimenticare le prelibatezze gastronomiche della zona da gustare in una delle due trattorie locali: dalle bruschette alle fettuccine al ragù, dai ravioli burro e salvia alla polenta con le spuntature, passando per il pollo alla cacciatora e i caratteristici prodotti dei forni e dei biscottifici locali, ciambelline al vino in testa.