Nettuno, truffa della vendita del pellet online, ordinato e mai consegnato, 4 arresti sul litorale. Foto Luciano Sciurba

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La Guardia di Finanza di Nettuno e i Carabinieri della compagnia di Anzio hanno tratto in arresto quattro persone, tutte residenti nella zona del litorale laziale, artefici di una maxi truffa ai danni di centinaia di consumatori e acquirenti di Pellet. Le indagini, scaturite dalle querele sporte da numerosi soggetti che lamentavano partite di pellet pagate e mai ricevute, ordinate online sono state condotte congiuntamente dalla Compagnia dei Carabinieri di Anzio e dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Nettuno, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri. Gli accertamenti svolti hanno consentito di identificare i promotori ed organizzatori della truffa i quali, attraverso lo schermo di una società di Nettuno, acquisivano on line gli ordinativi dei clienti avvalendosi del sito internet utilizzato per la commercializzazione del prodotto ovvero attraverso contratti conclusi da intermediari, incassando il corrispettivo del materiale, che omettevano però di consegnare. L’organizzazione, dopo essersi guadagnata inizialmente la fiducia della clientela ponendo in vendita il pellet ad un prezzo concorrenziale stracciato, tanto da beneficiare di recensioni positive sul proprio sito, ha poi dato il via alla frode, consumatasi nell’arco di diversi mesi.  Circa 700 le denunce-querele presentate dai clienti truffati per un danno quantificato in oltre 600 mila euro. Le indagini delle Fiamme Gialle e dei Carabinieri hanno permesso di ricostruire il flusso di denaro incassato dal sodalizio grazie alle truffe perpetrate. Gli acconti, e talvolta persino i saldi versati, venivano rapidamente fatti transitare su altri conti correnti per essere poi spesi per finalità ben diverse dall'acquisto del pellet ovvero prelevati in contanti dai componenti del gruppo per scopi personali. I quattro arrestati sono 3 uomini e una donna, di età tra i 30 e i 55 anni, di Anzio, Ostia e Nettuno, dovranno ora rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, e si trovano agli arresti domiciliari.