Rebibbia, violenza nel carcere di Roma

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Rebibbia, violenza nel carcere di Roma.

«Ero andato a fare la doccia, mi sono sentito braccato da dietro, scaraventato contro il muro e poi per terra. Sono svenuto e mi sono risvegliato pieno di sangue». Un paravento bianco, nell'aula del Tribunale di Roma, separa la vittima dall'imputato. Sono trascorsi cinque anni da quei fatti terribili, non abbastanza da permettere a Mario (il nome è di fantasia) di guardare in faccia il suo aguzzino, che è accusato di averlo stuprato e picchiato in carcere a Rebibbia nell'agosto del 2018 e di avergli provocato danni permanenti.