Varsavia, decine di migliaia alla marcia ultranazionalista (presente anche Forza Nuova): cori anti-migranti bielorussi

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Ricorre oggi la festa nazionale in Polonia, dove si ricorda l'11 novembre 1918 quando, il giorno dell'armistizio che segnò la fine della prima guerra mondiale, il generale Jozef Pilsudski, fondatore dello stato polacco, assunse il comando delle truppe nazionali. Il presidente polacco Andrzej Duda ha presenziato alla parata delle forze armate. Decine di migliaia di nazionalisti di estrema destra hanno partecipato invece alla controversa «marcia dell'indipendenza» nel centro di Varsavia, sventolando la bandiera nazionale bianca e rossa e lanciando razzi di segnalazione rossi. La marcia, che ha il sostegno del governo conservatore del partito Legge e Giustizia (Pis), si svolge nel clima nazionalista alimentato dalla crisi dei migranti alla frontiera con la Bielorussia. «È in corso un attacco al confine polacco», ha detto uno degli organizzatori, Robert Bakiewicz, citato dall'agenzia stampa Pap. Presenti anche esponenti di Forza Nuova alla marcia neofascista di Varsavia. Tra gli slogan scanditi in polacco dal corteo, anche uno rivolto agli agenti polacchi impegnati al confine con la Bielorussia, dove si assiepano migliaia di migranti pronti a entrare nell'Unione europea. «Sparate, sparate, guardie di frontiera».

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