Vladimir Putin ha ordinato lo stato di emergenza dopo che 20.000 tonnellate di gasolio sono state riversate in un fiume all'interno del circolo polare artico. Il fatto ha sollevato preoccupazioni tra ambientalisti e residenti. In una dichiarazione, l'organizzazione ambientalista WWF ha affermato che l'inquinamento potrebbe essere contenuto da una diga galleggiante, installata dalle autorità, prima che possa raggiungere un grande lago a nord della città artica di Norilsk (Siberia orientale).
Le immagini satellitari pubblicate dalla Ong mostrano grandi aree rosse, causate dal carburante, che coprono un fiume locale, l'Ambarnaya. L'inquinamento è stato causato dalla perdita, riportata venerdì scorso, avvenuta da un serbatoio di combustibile di una centrale termoelettrica situata a pochi chilometri a ovest di Norilsk. «Un serbatoio di diesel è stato danneggiato e ne è nata una perdita, a causa dell'improvviso cedimento dei pilastri», ha dichiarato il gigante delle miniere Nornickel, proprietario dell'impianto. Il procuratore della regione di Krasnoyarsk ha reso noto che un' «emergenza» ambientale è stata dichiarata a livello locale. E' stata inoltre aperta un'indagine per «contaminazione del suolo».
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