Malta, rientrano i primi studenti rimasti bloccati sull'isola per il Covid

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Felici di essere rientrati, dispiaciuti per non essere riusciti a completare il corso di inglese, per molti di loro sospeso solo dopo pochi giorni dall'inizio, e preoccupati per i loro amici rimasti ancora a Malta perché risultati positivi al Covid. Questo lo stato d'animo del primo gruppo di 58 studenti italiani che, messi in quarantena seppur risultati negativi al test Covid, sono arrivati oggi a Fiumicino con un volo charter organizzato dalle autorità maltesi. Ad attenderli in aeroporto, genitori e parenti. «Non posso dire che per me, con il rientro di mia figlia, sia la fine di un incubo, ma poco ci manca. L'unica cosa che si ha tenuti in apprensione - dice una mamma di una ragazza romana - è che non si sapeva quando sarebbe finita. Del resto stiamo parlando di ragazzi minorenni. Peraltro, per molti di loro si è trattato della prima volta all'estero da soli. Per noi - aggiunge la donna - la preoccupazione principale è stata quella di non sapere come avrebbero retto dal punto di vista psicologico. Non si sapeva se si sarebbero adeguati a tutte le condizioni imposte dalle autorità locali». Trai i ragazzi e i loro genitori, costante, in tutti questi giorni, è stato il contatto telefonico ma anche con messaggi whatsapp. «Ci siamo sentiti ogni giorno sia al telefono sia via internet - spiega un altro genitore - Il Tour operator, che secondo me ha lavorato molto bene, ci ha tenuti costantemente informati sull'evolversi della situazione. So che qualche altro genitore si è lamentato. Per quanto mi riguarda - aggiunge - non ho nulla da dire». Tra gli studenti rientrati oggi, provenienti da varie regioni italiane, c'è dispiacere per non avere praticamente fatto il corso di inglese tanto voluto.

 

«Abitando a Bolzano - dice un ragazzo - ho già frequentato un corso di tedesco. Ci tenevo tanto a farne anche un di inglese che però sono stato costretto ad interrompere. Peccato, spero vada meglio in futuro». «Doveva essere un'esperienza e, per come è andata, in un certo senso è stato così ma davvero non era quello che mi aspettavo. Inizialmente - spiega Lorenzo di Varese - avevo pensato di andare a Londra poi, a causa della variante Delta, ho cambiato idea e sono andato a Malta. Davvero inaspettato ciò che è accaduto. Sono riuscito a fare solo quattro giorni di scuola». «Volevo perfezionare il mio inglese ma, purtroppo, non ci sono riuscita», aggiunge sconsolata Martina di Varese. «Abbiamo passato tutto il tempo chiusi in un Covid hotel. Hanno separato i positivi dai negativi. L'unico 'passatempò - riferisce Martina, giovane studentessa bergamasca - era il cellulare. Comunicavamo tra noi via whatsapp e lo abbiamo fatto anche con i nostri genitori che ci chiamavano dall'Italia». Tra i giovani, qualcuno si è lamentato per il trattamento iniziale poi migliorato nei giorni a seguire. «All'inizio non si sapeva nulla, non si avevano notizie. Insomma, una situazione davvero brutta. Sono però contento per l'organizzazione del volo di rientro. Oggi tiro un sospiro di sollievo». Altri, invece, si sono detti preoccupati per i loro amici risultati positivi e ancora bloccati a Malta. «Ho un mio amico laggiù - dice Luca di Bergamo - Ci sentiamo telefonicamente. Non vedo l'ora che rientri. Magari riusciremo ad organizzare insieme un altro viaggio studio all'estero anche se non sarà a Malta».