Un motorino e due carrelli della spesa tra la spazzatura nei fondali di Gallipoli

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Ben 76 copertoni, due carrelli di supermercato, un motorino, una bicicletta, 13 batterie, 20 nasse, due quintali circa di bottiglie di vetro e plastica e addirittura un wc; il vomito dell’inciviltà. Questo ha restituito il mare ieri mattina grazie all’insostituibile lavoro dell’associazione Paolo Pinto. Un lavoro iniziato qualche settimana fa quando i sub hanno messo, per così dire, in sicurezza, tutto il materiale trasportandolo in un sol punto, nello specchio acqueo del Canneto, da dove è stato recuperato. La cosa più triste è inoltre il pensiero che tale discarica in mare aperto si è formata in pochi mesi, perché non è da molto tempo che i volontari avevano effettuato la pulizia nello stesso punto. “ Ieri abbiamo effettuato un'altra pulizia dei fondali del Canneto di Gallipoli. Dopo le tre settimane di preparazione del materiale, oggi è stato recuperato con l'ausilio di un braccio meccanico che ha tirato su la gabbia in ferro piena di bottiglie di vetro, nasse, copertoni e tutto il resto”, dice un volontario dell’associazione. Ma non è tutto: nella stessa giornata i soci volontari della Paolo Pinto hanno ripulito nuovamente la scogliera delle Scale Nove e lo scalo del Rivellino riempiendo 26 sacchi grandi di spazzatura di vario genere, dal polistirolo alla plastica, a materiale vario. Un numero di sacchi che si va ad addizionare a quelli riempiti domenica scorsa quando i sub si sono recati in zona Scale Nove, dove il mare era diventato una sorta di blob di polistirolo e plastica e dove sono stati riempiti 25 sacchi di spazzatura tipo condominio mentre il giorno prima alcuni cittadini si erano recati volontariamente nella stessa zona per pulire e avevano riempito una decina di sacchi. Ora quello specchio di mare respira un po’, “ma durerà poco” hanno detto i volontari che sollecitano chi di competenza a vietare ai pescatori l’uso delle cassette di polistirolo e plastica.