Kabul, il "piccolo Messi" costretto a fuggire senza la maglia del suo idolo

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Non c'è tregua per il "piccolo Messi", il bambino afghano diventato una star di internet due anni fa per una foto che lo ritraeva con la maglietta del suo idolo ricavata da una maglietta di plastica. La sua famiglia ha raccontato alla Bbc di aver ricevuto nuove minacce dai talebani e di aver dovuto lasciare il loro villaggio nella provincia sudorientale di Ghazni per fuggire a Kabul. «Uomini armati sono venuti e ci hanno detto: 'Siete diventati ricchi, dateci i soldi che vi ha dato Messi o prenderemo tuo figlio», ha raccontato la madre Shafiqa. Murtaza Ahmadi, oggi sette anni, aveva commosso il mondo e pochi mesi dopo era riuscito a realizzare il suo sogno di incontrare Lionel Messi in Qatar. Il campione argentino tramite l'Unicef gli aveva anche inviato un completo del Barcellona e una sua maglia della nazionale Albiceleste autografata. Nella fretta di fuggire, ha detto la madre, non sono riusciti a prendere nessun oggetto personale, compresa la celebre maglietta della Pulce. «Mi manca Messi», ha detto il piccolo raggiunto da alcuni giornalisti a Kabul. «Spero di rivederlo ancora». Murtaza e la sua famiglia fanno parte della minoranza Hazara, perseguitata dai talebani. Due anni fa erano scappati in Pakistan ma erano stati costretti a tornare per mancanza di soldi.