Coronavirus, l'infettivologa Corongiu: «Deve cambiare lo svago estivo e attenzione ai condizionatori»

Coronavirus, l'infettivologa Corongiu: «Deve cambiare lo svago estivo e attenzione ai condizionatori»
di Alessia Marani
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Martedì 14 Aprile 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 10:04

Dottoressa Maria Corongiu, infettivologa e presidente della Fimmg (Federazione medici di medicina generale) Roma, il trend del contagio nel Lazio fa ben sperare. Che futuro prossimo ci attende?
«Comunque fatto di distanziamento sociale, di nuovi modelli del vivere e di prospettive diverse. Bene fare ripartire via via il lavoro e il Paese, mentre vedo molto male lo svago. Difficilmente questa estate potremo stare al mare o al lago su lettini appiccicati e partecipare a feste».

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Ma l'aria aperta può fare bene...
«Vede, il coronavirus è estremamente aggressivo ed estremamente veloce nel diffondersi. Finora nel Lazio siamo stati capaci di isolare i cluster e ripercorrere i link epidemiologici a ritroso per fermarli. Se le case di riposo e le comunità in genere presentano ancora casi positivi, è pur vero che sono sotto controllo perché facilmente identificabili. Poniamo, invece, che in un luogo di vacanza vengano in contatto le persone più disparate, in arrivo da posti differenti. Ecco, se il virus si insinua lì, poi bloccarlo è difficilissimo».

Il lavoro, allora, come può riprendere?
«Abbiamo bisogno di sapere che chi va a lavorare sia sano. E l'unico modo è che chiunque lavori o riprenda a farlo, dal medico alla cassiera, passando per il rider o l'impiegato, sia sottoposto al tampone e che questo venga ripetuto nel tempo. Dobbiamo entrare in una logica di risposta immediata per non perdere quel poco di vantaggio che abbiamo rispetto al virus».

La nostra vita sta cambiando?
«Alcune prassi per forza. Per esempio sarebbe auspicabile che tutte le attività avessero due percorsi distinti, uno per entrare e uno per uscire. Poi bisognerà fare attenzione all'aria condizionata».

Ovvero?
«Se si sta bene e si vive da soli non c'è problema. Ma dove vi sono più persone, un sistema non perfettamente sanificato potrebbe divenire veicolo di contagio. Per cui bisogna essere molto scrupolosi nella manutenzione quotidiana. Nel frattempo, però, il lockdown ha portato benefici all'ambiente, non c'è smog e ne sta beneficiando chi solitamente in questo periodo soffre di allergie».

Come medici di base quali difficoltà incontrate adesso?
«Stare dietro ai pazienti fragili, con altre patologie è più complesso. Per questo ci stiamo già preparando per il prossimo autunno, temiamo una seconda ondata del virus. Il 15 ottobre e non oltre, senza ritardi, deve partire una campagna di vaccinazione antinfluenzale massiccia, in modo che sia poi più facile discernere i sintomi del Covid».

 
 



 
 
 

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