Le lettere di convocazione sono state inviate dal Comune il 1° settembre. Tutte però per posta ordinaria, o tramite aziende di distribuzione private, perché mandarle via raccomandata sarebbe costato troppo alle casse del Campidoglio. Eppoi, in città, sono pochi i postini per notificarle, vista la mole di questa corrispondenza. Risultato? Ancora ieri, a poche ore dalle elezioni politiche, moltissimi dei dodicimila romani prescelti come scrutatori nelle 2.602 sezioni della Capitale non avevano ancora ricevuto le notifiche. Cioè non è stato ancora comunicato loro sia che sono stati prescelti per seguire le operazioni di voto di domenica sia dove devono presentarsi. Non un dettaglio, visto che queste comunicazioni sono necessarie anche per potersi assentare dagli abituali posti di lavoro.
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L’APERTURA
I seggi si sono insediati ieri alle 16 ma, come accade praticamente in ogni tornata elettorale, è scattato l’allarme per i tanti posti vacanti, tra presidenti e scrutatori, nelle sezioni che oggi ospiteranno le elezioni politiche. Tanto che solo questa mattina ci sarà un quadro definitivo della situazione, con i tanti cambi in corsa che sono stati realizzati in extremis per consentire la regolare apertura delle operazioni di voto. La Corte d’appello ha proceduto a una seconda chiamata ieri mattina per i presidenti, poi sono scattate le convocazioni d’urgenza. E ciò accade non soltanto perché come ogni anno è scattata la corsa alla rinuncia (mancavano all’appello circa cinquecento addetti). Infatti, e non solo a Roma, sono sempre meno gli italiani che accettano questa mansione, visto che negli anni si è abbassata la diaria.
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LE SOSTITUZIONI
Con il risultato che quest’anno, più che in passato, si è dovuto pescare nel bacino di sicurezza di vigili, dipendenti comunali e maestre per riempire i buchi ai seggi. Centinaia gli agenti di polizia municipale mobilitati, tra le sostituzioni dei presidenti e le altre attività ordinarie che scattano durante le elezioni. Tra vigili e dipendenti del Campidoglio, fino a domani sono impegnate circa mille persone, compresi anche i servizi di trasporto del materiale elettorale. Altre 170 sono in servizio al palazzo dell’Anagrafe centrale. Marco Palma, consigliere del Municipio XI, chiede l’intervento del sindaco perché sarebbero stati indicati come presidenti di seggio «alcuni dipendenti e dirigenti degli uffici tecnici municipali» nonostante l’allerta meteo di oggi. Rispetto ai precedenti appuntamenti con le urne, peraltro, si sono ridotti di molto i dipendenti Atac impegnati nelle sezioni.
L’azienda di via Prenestina ha autorizzato soltanto 70 operatori - 30 presidenti di seggio e 40 scrutatori - ad astenersi dal lavoro, per non provocare la paralisi del trasporto pubblico cittadino. Molti meno del circa 1.300 che avevano chiesto di essere esonerati dal servizio in questi tre giorni di apertura delle sezioni, in gran parte per essere utilizzati come rappresentanti di lista. A Roma, peraltro, dovranno essere scrutinate anche le schede provenienti dall’America Latina per la scelta dei parlamentari che saranno eletti in rappresentanza degli italiani residenti all’estero. Lo spoglio, in questo caso, avverrà alla Fiera di Roma: nei padiglioni 2,3 e 4 ci sono le 643 sezioni della Circoscrizione estero che fanno riferimento a quell’area geografica.