Fiorello, satira post-elezioni: «A Roma i cinghiali hanno superato la soglia di sbarramento»

Fiorello, satira post-elezioni: «Da domani cambia tutto. A Roma i cinghiali hanno superato la soglia di sbarramento»
di Mattia Marzi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Settembre 2022, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 12:30

«Oggi è una giornata particolare. Siete andati a votare? Siete contenti di cambiare il destino di questo paese?», domanda Fiorello alla folla, dal palco. Mentre arrivano i primi risultati indicativi sull’esito delle elezioni, lo showman stuzzica il pubblico come solo lui sa fare, con il solito sarcasmo e la solita ironia, scaldandosi in vista del suo ritorno in tv. Al lavoro in questi giorni sulla nuova versione del suo morning show che da novembre su Rai1 – e su Radio2 – raccoglierà idealmente l’eredità di programmi cult come Viva Radio2, Viva Asiago10! ed Edicola Fiore, il comico ieri sera si è riscaldato sul palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, ospite di “Stefano!”, la serata tributo a Stefano D’Orazio, il batterista dei Pooh scomparso due anni fa.

«Non voglio fare satira, perché questa non è la serata giusta. Ma qualcosa bisogna pur dire», ha esordito Fiorello, legato a D’Orazio e ai Pooh da un rapporto d’amicizia. «Da domani cambia tutto – dice, alludendo alle elezioni – ma non avete sentito tutte le promesse che ci hanno fatto? Da domani non ci saranno più tasse. Da domani vi pagheranno pure le bollette della luce. Faranno i ponti sullo stretto. E mica solo uno: ne avremo tre. Addirittura, ne avremo uno che collegherà la Sicilia e Genova». Poi, imitando Bruno Vespa, tra i cavalli di battaglia del suo repertorio: «Sono usciti i primi exit poll. A Roma i cinghiali hanno superato la soglia di sbarramento del 3%».

Il pubblico dell’auditorium dei Parioli non resiste: risate e applausi. «Hanno preso più voti del Movimento 5 Stelle». Ancora riflessioni sulla politica e sulla campagna elettorale: «L’immagine che ricorderò per sempre? Di Maio che fa ‘Dirty dancing’», dice, riferendosi alla scena di cui si è reso protagonista dieci giorni fa il ministro degli Esteri in un ristorante di Napoli, dove alcuni camerieri hanno sollevato l’ex esponente del Movimento 5 Stelle ripetendo la “presa” celebre del film con Patric Swayze e Jennifer Grey.

Non manca di prendere bonariamente in giro i Pooh: «Voglio perdere tempo perché devo cantare con l’alieno. Di chi sto parlando? È chiaro, di Roby Facchinetti», sorride, parlando dell’estensione vocale dell’ex cantante dei Pooh. «Non è umano. Recentemente l’ho fatto salire sul palco di un mio spettacolo a Bergamo per cantare insieme a lui ‘Uomini soli’. Con un po’ di perfidia ho chiesto al volo ai miei musicisti di farla un tono più alto, senza dire niente a Roby. Si è accorto del trucco non appena hanno cominciato a suonare. Però quando è arrivato il ritornello, non ha sbagliato una nota». Fiorello ha ricordato la sua amicizia con la band un tempo composta da Roby Facchinetti, Stefano D’Orazio, Red Canzian e Dodi Battaglia (quest’ultimo assente all’Auditorium per la serata-tributo: ha mandato un video – c’era invece Riccardo Fogli, nei Pooh tra il 1966 e il 1973, e poi di nuovo nel 2016 per il tour d’addio alle scene): «Negli anni nei miei programmi loro ci sono sempre stati. Tiziana (Giardoni, vedova di D’Orazio, ndr) mi ha raccontato che Stefano guardava i miei show in tv e diceva: ‘Guarda sto scemo come si diverte’».

© RIPRODUZIONE RISERVATA