Paolo Balduzzi
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Esempio per tutti/ Questi successi traino per il Paese

di Paolo Balduzzi
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Lunedì 2 Agosto 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 00:34

È davvero l’immagine di un “blu dipinto di blu”: i nostri due atleti vestiti di azzurro che si abbracciano nella notte giapponese diventano, nei quindici minuti scarsi in cui tutto questo è successo, la nostra indimenticabile estate del 2021. Quanto valgono questi successi per il Paese? Innanzitutto, tantissimo per il morale: lo sport è una fantastica metafora di quello che ognuno di noi può dare nella propria attività: in famiglia, nello studio, nel lavoro, nella società. Queste vittorie ci fanno venire voglia di impegnarci e di conquistare la nostra personale medaglia d’oro, qualunque sia la nostra occupazione. Ma questi successi valgono tantissimo anche a livello di immagine e a livello economico.

Da qualche mese le competizioni, non solo sportive, sembrano essere diventate di nostro dominio. Ma quella di ieri pomeriggio è stata un’impresa che non ha eguali nella nostra storia sportiva. Sarebbe stata una giornata eccezionale anche solo per la conquista della finale dei 100 metri. E invece no: sono arrivate due stupende - e stupefacenti - medaglie d’oro a rendere unico questo primo di agosto. Due medaglie nell’atletica, la regina degli sport, dove aiutano certo le risorse economiche e il Dna, ma anche dove da ieri sappiamo che allenamento e volontà possono fare miracoli. Come e ancora di più, quindi, che in passato, il “marchio Italia” dei nostri prodotti, delle nostre aziende, della nostra reputazione, non può che giovarne.

Nemmeno a farlo apposta, i recenti dati Istat sull’economia confermano questo momento di grazia: l’Italia cresce a ritmi superiori alle aspettative, a metà anno abbiamo già sostanzialmente raggiunto quanto ci si aspettava per tutto il 2021. Un clima di grande e giustificato ottimismo, quindi. Con però un’importante notazione: se i nostri trionfi olimpici costituiscono un’immagine vincente del paese nel mondo, per noi non devono diventare strumenti di rendita passiva, bensì esempi e obiettivi di emulazione. Vittoria, successo, crescita e miglioramento personale non sono mai traguardi già acquisiti, bensì risultati da raggiungere ogni singolo giorno. Sono tantissimi gli insegnamenti che possiamo trarre dallo sport. Benché le gare si consumino in pochi istanti, addirittura in manciate di secondi, le vittorie sono frutto di programmazione, di visione di lungo periodo, di abnegazione, di capacità di superare problemi contingenti e cattiva sorte, caratteristiche che non sempre, in politica e nella nostra vita, riusciamo a mettere al primo posto. Le vittorie sono nutrite di pazienza: questo lungo anno di attesa, che poteva distruggere delle carriere sportive, è stato capitalizzato e trasformato in trampolino di lancio. Così anche il Paese deve essere in grado di mettersi alle spalle questo terribile anno, le sue perdite e i suoi sacrifici, e ripartire con ottimismo verso il futuro. 

Le vittorie sono stimolate dalla fantasia e da un pizzico di follia.

Quando alcune discipline hanno saputo dare un pochino di meno rispetto a quello che ci saremmo aspettati, ecco gli altri sport di cui siamo spesso stati più spettatori che protagonisti a portarci in cima al mondo. Anche nella crisi economica è del tutto naturale che qualche attività sia costretta a chiudere: dobbiamo allora essere capaci di re-inventarci ogni volta e sperimentare nuove strade di sviluppo. Le vittorie sono madide di sacrifici e di duro lavoro; non nascono sempre e solo nei centri di eccellenza ma anche nelle palestre di provincia, nelle aree più critiche del paese, dove le difficoltà diventano grinta e fonte di riscatto.

Non bastano quindi le risorse economiche, senza volontà di emergere. È per questo che i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, da soli e senza progettualità, potrebbero diventare l’ennesima occasione sprecata per un Paese che non sapesse rimboccarsi le maniche. Le vittorie sono figlie di etica, disciplina e rispetto delle regole, sono la testimonianza di come piccole e temporanee limitazioni delle nostre libertà individuali possono permetterci di superare anche le peggiori difficoltà. Le vittorie derivano dal gioco di squadra. Quante volte abbiamo sentito ripetere dai nostri fantastici atleti che la vittoria del loro compagno di squadra ha fornito l’energia e il coraggio per crederci fino in fondo? Se ciascuno di noi fosse capace di tramutare i successi degli altri in forza personale, il nostro paese sarebbe invincibile. E non si parla ovviamente solo di sport. Infine, le vittorie non sono solo quelle dell’atleta che sale sul gradino più alto del podio. Se valutassimo queste olimpiadi solo dalle due medaglie d’oro di ieri, non avremmo capito nulla. Perché se è vero che questa olimpiade è unica, storica e indimenticabile per le due prime vittorie nei 100 metri piani e nel salto in alto maschile, essa è un successo grazie anche a tutte le altre medaglie, di ogni colore, che sono state vinte; lo è grazie alle finali conquistate, anche se non sono valse una medaglia; lo è grazie ai record italiani infranti, anche se non ci hanno portato in finale.

È un’Olimpiade di successo e da ricordare perché i nostri atleti hanno dimostrato di saper vincere, rispettando e abbracciando gli avversari sconfitti; e perché i nostri atleti hanno dimostrato che sanno anche perdere, non lamentandosi e riconoscendo sempre i meriti degli altri concorrenti. Sono questi esempi sportivi, al di là delle medaglie, che da italiani siamo felici di mostrare ai nostri figli. A noi il compito di essere l’esempio di cittadini che i nostri figli potranno osservare. E di costruire un Paese che tutto il mondo ci invidia.

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