Gianfranco Viesti
Gianfranco Viesti

Lo strano blitz sull’autonomia: una forzatura

Lo strano blitz sull’autonomia: una forzatura
di Gianfranco Viesti
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Venerdì 29 Novembre 2019, 00:32
Ma che sta succedendo sull’autonomia regionale differenziata? Ci sarebbe un’ accelerazione improvvisa. 
Secondo le notizie che si sono diffuse ieri in serata, la materia starebbe subendo un’accelerazione improvvisa. Almeno stando alle dichiarazioni del ministro per gli Affari Regionali e dei presidenti di alcune Regioni vi sarebbe stata, infatti, una condivisione in Conferenza Stato-Regioni di un testo di una Legge Quadro, presentato dallo stesso Ministro (anche se in realtà nel Report della riunione si legge solo: “Informativa resa”). La Legge Quadro sarebbe un passaggio preliminare alla sottoscrizione delle Intese con le regioni. E sarebbe destinata ad essere approvata con la legge di bilancio. Si tratterebbe di una scelta assai inopportuna.

Sul testo appare infatti indispensabile uno scrutinio attentissimo. Purtroppo, non si dispone ancora di una versione ufficiale pubblica da analizzare e discutere. Al di là delle dichiarazioni entusiaste dei Presidenti di Campania e Puglia (che devono evidentemente disporre di uffici legislativi straordinariamente capaci per poter dare il via libera in tempi record ad una materia così pericolosa e complessa), il diavolo si nasconde sempre nei dettagli. Che dettagli non sono affatto: tanto sotto il profilo giuridico, quanto su quello procedimentale, quanto ancora per le sue rilevantissime ricadute economiche e organizzative sui grandi servizi pubblici del paese, e quindi sulla vita dei cittadini. 

Dalla modesta discussione che ci è potuta essere su precedenti versioni del testo della Legge Quadro, circolate informalmente, emergono perplessità: sullo strumento stesso adoperato (una legge ordinaria); sugli aspetti finanziari, in particolare in relazione a tempi e modi di fissazioni dei livelli essenziali delle prestazioni; sul coinvolgimento del Parlamento, che sembrerebbe limitato ad un mero parere, senza possibilità di entrare nel merito ed emendare le Intese. Senza testo, difficile dire con certezza. Vedremo.

Certamente inopportuno è puntare ad approvare la Legge Quadro nella cornice della Legge di Bilancio. Il peggior contenitore possibile: dato che il Governo potrebbe essere costretto a porre la questione di fiducia e a privare (pena una situazione gravissima per l’Italia in caso di mancata approvazione) il Parlamento della possibilità di discutere ed emendare il testo. 

Il pericolo è evidente a tutti; si tratterebbe di una forzatura. Ma perché questa premura? Firmare le Intese non è comunque cosa da poche settimane. Entro la fine di gennaio, come si è sentito in alcune dichiarazioni? Vogliamo regionalizzare la scuola, e cedere le infrastrutture al demanio regionale? I Presidenti di Veneto e Lombardia hanno già chiarito che senza queste competenze non ci stanno. E quindi? Difficile dire. Certo, non può non balzare agli occhi che il 26 gennaio si vota in Emilia-Romagna, una delle regioni che ha chiesto l’autonomia regionale differenziata. Non vorremmo ci fosse un rapporto fra le due vicende.

Sarebbe bene, quindi, che il Consiglio dei Ministri decidesse opportunamente per l’avvio di una attenta discussione, con i tempi necessari, tanto nel paese quanto nelle aule parlamentari, chiarendo che i tempi e i modi delle decisioni su una materia così cruciale non sono legati a scadenze elettorali, e che non c’è intenzione di firmare affrettatamente Intese nei prossimi sessanta giorni.
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