Angelo De Mattia
Angelo De Mattia

Equilibri in Europa/ Quel baratto (irricevibile) sulle nomine

di Angelo De Mattia
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Lunedì 11 Settembre 2023, 00:18


L’Ecofin di Santiago de Campostela del 15 e 16 prossimi è chiamato ad assumere importanti decisioni. Si inizierà a discutere sulla riforma del Patto di stabilità, verrà affrontato il complesso tema della ratifica del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), ma si discuterà, “a latere”, anche delle nomine a livello europeo. Si avvicina, poi, la decisione sulla scelta del Paese e della città di insediamento dell’Amla, l’Autorità europea anti-riciclaggio. Tutto ciò in una settimana in cui il Consiglio direttivo della Bce è chiamato, il 14, ad assumere decisioni di politica monetaria, mentre si sta formando una diffusa aspettativa di una pausa nell’aumento dei tassi d’interesse di riferimento. Quanto all’Amla, il Governo italiano, forte della particolare esperienza italiana nell’azione di contrasto del riciclaggio nonché della cultura giuridica formatasi al riguardo, ha candidato Roma per l’insediamento e il fatto che l’Italia ospiti, di livello europeo, soltanto un’Autorità , quella per la sicurezza alimentare con sede a Parma e un’Agenzia ( per la formazione) a Torino consolida i presupposti, che altri partner non annoverano, per un successo della candidatura. 

L’assegnazione al nostro Paese potrebbe essere anche un motivo perchè, nel coordinamento con l’Amla, venga rafforzato anche l’ordinamento dell’Unità (l’Uif coesistente con la Banca d’Italia) oggi preposta in Italia all’antiriciclggio. Ma nelle ultime settimane si tende a fare rientrare questo argomento in quello delle nomine, essendo, fra le altre, ora in ballo quella alla presidenza della Bei, per la quale il Governo candida l’ex ministro dell’economia e già Direttore Generale della Banca d’Italia Daniele Franco, e quella per la successione nel Comitato esecutivo della Bce a Fabio Panetta, prossimo Governatore, per la quale viene designato Piero Cipollone, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia. La commistione tra sedi delle Autorità e nomine nei diversi organismi è impropria, sia per i requisiti, sia per le finalità.

A maggiore ragione sarebbe incoerente utilizzare, ad opera dei partner, una pressione per la ratifica del Mes per “aprire” al conferimento di incarichi. Se si guarda al panorama delle cariche, si può osservare che, con la conclusione del mandato di Andrea Enria quale presidente del Supervisory Board della Vigilanza bancaria della Bce, l’Italia non ha propri esponenti di vertice in alcuna istituzione comunitaria, pur sapendo bene che chi le ricopre debba interpretare gli interessi dell’Unione. 

Eppure vi è stato un momento in cui il Paese con Mario Draghi presidente della Bce, David Sassoli presidente del Parlamento europeo, Andrea Enria presidente dell’Eba, l’Autorità bancaria europea, l’Italia registrava tre fondamentali presenze (soprattutto le prime due). Nei confronti di uno Stato fondatore, diversi atteggiamenti sono possibili; discutere pure, ovviamente, la qualità delle designazioni, ma non si può affatto escludere il nostro Paese dalla partecipazione attiva all’assetto istituzionale comunitario. E’ una materia che non dovrebbe contemplare “do ut des”, sinallagmi tra il dare e l’avere su altri versanti, quelli delle politiche. Quanto a queste ultime, sul Mes ripetutamente si è parlato, dal nostro Esecutivo, di un “pacchetto” che consideri sia la riforma del Patto di stabilità, sia il progetto che non marcia adeguatamente di Unione bancaria, propedeutico per di più a quello del’Unione dei mercati dei capitali, con la conseguenza di rimanere in mezzo al guado, non essendovi più, almeno in parte, i vecchi ordinamenti e non essendovi ancora i nuovi. Allora, mentre per la Bce la nomina apparirebbe sicura, è il caso di saggiare la possibilità di raggiungere una convergenza su questo insieme di problemi. E comunque di adottare una linea flessibile per conseguire un risultato che non è affatto fuori dalla nostra portata: tutt’altro. E’ anche in queste circostanze che si mette alla prova l’adesione all’”acquis communautaire”.

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