Giuseppe Roma
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Scelte personali/ Chi difende l’ambiente con i gradi della caldaia

di Giuseppe Roma
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Martedì 13 Settembre 2022, 00:29

L’autunno è in arrivo e con esso si accentuano i timori che la già complicata situazione energetica possa degenerare, provocando uno stallo per il Paese. Abbiamo già sopportato i disagi provocati da un clima infuocato con elevate temperature e bassa piovosità, ma ora, con i primi freddi, saremo costretti a nuovi sacrifici dovendo far fronte a una crescita della domanda di energia.
A causa dell’incertezza negli approvvigionamenti di gas i governi europei, compreso il nostro, hanno formulato piani articolati per ridurne i fabbisogni, cercando di evitare, per il momento, più drastiche forme di razionamento. 
Il provvedimento predisposto dal ministro Cingolani prevede un risparmio, fino a marzo del prossimo anno, di 8,3 miliardi di metri cubi di gas ottenuto per un quarto da una maggiore produzione di energia elettrica nelle centrali a carbone e gasolio (fra cui quelle di Civitavecchia e Brindisi), circa il 40% attraverso un risparmio energetico “regolamentato” (nuove disposizioni per il riscaldamento) e un restante 35% dovuto a una riduzione volontaria dei consumi domestici. 
In pratica, la gran parte delle economie indispensabili a mantenere in sicurezza il nostro sistema grava sulle spalle degli italiani, che anche in queste circostanze è prevedibile sapranno onorare, con responsabilità, l’impegno richiesto. Vanno generalizzati comportamenti virtuosi già praticati da tanti per necessità o per convinzione ecologiche.

Dobbiamo, tuttavia, tener conto che l’emergenza energetica rischia di far sgretolare alcune granitiche certezze, prima fra tutte la rapida sostituzione delle fonti fossili e la decarbonizzazione. Siamo costretti a ripristinare o utilizzare al massimo centrali che causano, con i loro residui, inquinamento atmosferico e che erano destinate a una progressiva dismissione. Una necessità dovuta anche alla mancanza nell’immediato di alternative.
Nonostante l’accelerazione degli ultimi anni, infatti, la produzione di energia da fonti rinnovabili copre attualmente nel nostro Paese, secondo Eurostat, il 20,4% dei consumi finali, non lontano dalla media europea del 22% ma notevolmente distanziati dai Paesi più virtuosi come la Svezia che supera il 60%. 
La maggior parte degli esperti convergono sull’idea che la base della rivoluzione a difesa dell’ambiente passa per una spinta all’elettrificazione nei consumi domestici, nella mobilità, nella produzione. Basti pensare alla spinta verso l’auto elettrica o le vetture ibride. Una soluzione che è efficace in termini di impatti ambientali se l’energia con cui ricarichiamo i mezzi di trasporto è pulita, altrimenti spostiamo il problema nei luoghi da cui proviene quell’elettricità. 
Altrettanto vale per ridurre i consumi domestici.

Qui ci vengono incontro le tecnologie di risparmio energetico integrate con il digitale. Nella scelta degli elettrodomestici siamo sempre più attenti a verificare la classe di consumo energetico, che rappresenta ormai uno dei parametri fondamentali nei comportamenti d’acquisto.

Ma sono ormai disponibili, ulteriori strumenti innovativi per ottimizzare l’uso dell’energia come sistemi di riscaldamento e climatizzazione con pompe di calore, impianti fotovoltaici da balcone, o la gestione da remoto di tutti gli apparati, i termosifoni intelligenti, fino alle più modeste lampade a led. 
Si valuta che interventi di questo tipo potrebbero ridurre di quasi un quarto la bolletta energetica delle famiglie. Energie da fonti rinnovabili, casa intelligente, nuove tecnologie sono una prospettiva possibile, ma per la generalità delle famiglie ancora un orizzonte non abbastanza ravvicinato. 
Da domani, e forse già da ieri, dobbiamo far tesoro dei suggerimenti che ci vengono dati, adeguando i nostri comportamenti concreti alla difficoltà della situazione che ci sta di fronte. Generazioni ancora ben vive e presenti hanno conosciuto case senza riscaldamento, e moltissimi ancora oggi contro il caldo tengono chiuse le finestre di giorno e le aprono di notte. 

E’ questo il momento di rendere coerenti i comportamenti con il generale consenso verso le battaglie ecologiste, contro i cambiamenti climatici, per la riduzione dell’inquinamento. Più riusciremo a risparmiare energia con i nostri sacrifici, meno spenderemo e meno avremo bisogno di accrescere l’utilizzo delle fonti fossili più inquinanti. E nella rivoluzione verde saremo passati dalle parole ai fatti.

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