Coronavirus, Andrea Focareta: «L’edicola aperta è una speranza per i residenti»

Andrea Focareta
di Laura Bogliolo
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Giovedì 19 Marzo 2020, 01:09

«Sono orgoglioso di continuare a lavorare, ma devono metterci nelle condizioni di non rischiare: dovrebbero dare mascherine e guanti anche a noi edicolanti così come viene fatto con gli infermieri, perché siamo una categoria a contatto con il pubblico». Andrea Focareta, 37 anni, giornalaio di via Porro Lambertenghi, al Nuovo Salario, ha una mascherina con il filtro Ffp3, il più alto e sicuro. Gliel’ha regalata un amico e con quella protezione deve lavorare, fare la spesa per la sua famiglia e per la mamma.

«Edicola Ferrini a Campitello: «Siamo in prima linea: i clienti vengono perchè li serviamo in sicurezza ma che periodo triste».

Anche per voi edicolanti c’è una grande necessità di protezioni?
«Dopotutto siamo anche noi una categoria a rischio, sarebbe giusto che le istituzioni ci dessero mascherine e guanti. Ho chiamato la Protezione civile ma per ora non ci sono speranze di ottenere delle protezione adeguate. Fortunatamente ho tre mascherine con il filtro potente che mi sono state regalate, sono l’unico della famiglia che le possiede, quindi sono io che vado a fare la spesa e in farmacia. Ma quando il filtro non sarà più utilizzabile come farò? Si dovrebbe indossare una mascherina per 8 ore e non per una settimana... ».

Nel quartiere apprezzano che la sua edicola sia aperta?
«Molto, c’è addirittura chi mi porta il caffè da casa visto che i bar sono chiusi. Qui siamo in periferia, non c’è molto passaggio e la mia edicola è anche una speranza per i residenti. Insomma, vedere un’attività rincuora molti ed escono per andare a comprare il giornale anche per ristabilire un contatto con la realtà. Tra l’altro la vendita di quotidiani è aumentata, perché la gente vuole avere più informazioni possibili sul Coronavirus e ringrazio tantissimo i clienti che continuano a venire».

Come sanifica l’edicola?
«Con i detersivi, ma uso anche un pulitore a vapore, lo usavamo per la casa prima: vaporizzo ogni due ore l’edicola e anche i giornali, dovrebbero farlo anche gli altri negozi così i clienti possono stare tranquilli»

Molti hanno paura?
«C’è stato chi mi ha chiesto di portargli il giornale fuori dal negozio, l’ho rassicurato dicendogli che sanifico il negozio continuamente».

I clienti indossano protezione?
«Quasi tutti fortunatamente, a volte sono stato io a regalare un guanto, sono riuscito a fare una scorta, ma, ripeto, è importante che diano a noi edicolanti le protezioni: continueremo a lavorare perché siamo un servizio pubblico. Sono contento che abbiano riconosciuto quanto sono importanti le edicole. Spero che anche dopo l’emergenza si ricordino di noi».

Dopotutto siete una sorta di presidio sociale
«Anche psicologico a volte: molti vengono in edicola per essere rincuorati e noi ci saremo sempre».

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