Welfare: Nesci (Udicon), allarme su mancata erogazione bonus sociali

Welfare: Nesci (Udicon), allarme su mancata erogazione bonus sociali
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Venerdì 29 Luglio 2022, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 13:00

Con l’entrata in vigore del meccanismo automatico di accredito dei bonus sociali (elettrico, idrico e gas) molti consumatori hanno lamentato ritardi e criticità di accesso alle procedure di erogazione. A parlarne è Denis Nesci, Presidente nazionale Udicon (Unione Difesa Consumatori)

Numerosi consumatori hanno riscontrato difficoltà di accesso ai bonus sociali, conferma?

Esattamente. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni dai nostri associati in merito alla mancata erogazione dei bonus sociali, nonostante i consumatori in possesso dei requisiti abbiano seguito correttamente l’iter della richiesta. L’automatismo dell’accredito è subordinato ad una serie di passaggi specifici, ma non affatto complicati.

Chi ha diritto a ricevere questi bonus?

Hanno accesso automatico al procedimento in questione tutti i cittadini e i nuclei familiari che vivono in condizioni economiche disagiate, con reddito ISEE che risponda a determinati requisiti stabiliti dalla legge, aggiornati nel DL 21 marzo 2022, n.21 (convertito in legge) per quanto riguarda i bonus elettricità e gas, stanziati tra il 1°aprile e il 31 dicembre 2022. Tali informazioni di reddito devono risultare dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), debitamente presentata da ogni nucleo familiare che, per il c.d. “vincolo di unicità”, ha diritto ad un solo bonus per tipologia, che sia elettrico, gas o idrico. È l’Inps che determina, mediante attestazione, chi può o meno fruire dell’agevolazione. I tempi di accreditamento variano, poi, a seconda della tipologia di fatturazione. A fronte di ciò, alcuni consumatori in possesso dei requisiti ci hanno segnalato di aver completato la procedura di accesso, senza aver più saputo nulla a riguardo. Questo, naturalmente, è intollerabile, ma non è l’unico problema emerso.

Quali altri problemi avete riscontrato?

Ad esempio, è stato istituito da tempo uno specifico canale, il servizio SMART Help, che aiuta il consumatore a risolvere velocemente una controversia con il proprio fornitore. Spesso, tuttavia, il portale non riesce a fornire risposte tempestive, creando diversi disagi ai cittadini.

Com’è possibile che tutto questo accada?

Stiamo lavorando per capire le cause di queste criticità, per garantire massima tutela ai nostri consumatori. Poiché la procedura è automatizzata, non può che esserci un problema di natura tecnica o amministrativa tra i soggetti che devono collaborare per erogare i versamenti.

Quali conseguenze per i consumatori?

Le conseguenze, purtroppo, sono molto gravi. Il bonus è il principale strumento di difesa delle famiglie in difficoltà contro il caro bollette. È evidente che, in un contesto del genere, avere diritto al bonus e poi riceverlo tardivamente – o non riceverlo – crea un danno notevole ai consumatori. Di fatto le fasce più vulnerabili rimangono senza tutela e la loro liquidità cala drasticamente, insieme al potere d’acquisto che peggiora sempre di più. Dal 1° luglio, le bollette della luce sono aumentate del 17%, quelle del gas del 27%.

Si parla di circa 600 euro all’anno per famiglia, non uno scherzo.

Udicon, in qualità di associazione che tutela i consumatori, come si sta muovendo a riguardo?

Abbiamo segnalato la situazione all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), ricordando l’importanza delle misure e sottolineando i conseguenti disagi subiti dai consumatori.

Abbiamo, inoltre, chiesto all’Autorità di attivarsi con le verifiche necessarie a risolvere definitivamente ogni problema. È impensabile che uno strumento profondamente rinnovato per aiutare i cittadini sia, invece, fonte di disservizi. Come Associazione che tutela i consumatori italiani, continuiamo a seguire attentamente la questione, venendo incontro ai cittadini che ci chiedono supporto e che si sentono spaesati dal mare magnum della burocrazia.

Esistono altre misure che possono tutelare i consumatori nel mercato energia?

La crisi ha messo a nudo alcune criticità della filiera energetica che vanno affrontate con rimedi strutturali, non temporanei, attraverso la collaborazione di tutti i paesi membri dell’UE. Bisognerebbe diminuire i prezzi pagati dal consumatore e aumentare la comparabilità delle offerte, come l’abbattimento in bolletta degli oneri diversi dai costi direttamente riconducibili all’energia, l’istituzione di “tetti di prezzo”, come il price cap del gas, che possano disinnescare eventuali speculazioni e favorire la formazione di un mercato energetico più equo, in grado di contrastare gli extraprofitti dei big player dell’energia. Il tutto, ovviamente, promuovendo politiche innovative sull’energia green rendendole più convenienti, accessibili e a misura di cittadino.

Quali ulteriori politiche di welfare andrebbero messe in campo, secondo Lei, in questo periodo storico?

In questo periodo storico, post pandemico e con una guerra in corso, occorre fare un ragionamento partendo dai problemi più urgenti, in particolare dalla perdita del potere di acquisto dei consumatori, dall’inflazione e dalla possibile recessione che ci attende in autunno. Bisogna intervenire in modo sartoriale, rispettando le diverse peculiarità. Secondo le prime bozze del Decreto Aiuti-bis, si va verso una proroga degli attuali bonus, un’estensione del taglio sulle accise dei carburanti e si preme per l’azzeramento dell’Iva su alcuni beni primari, misura quest’ultima da noi promossa già da tempo. Siamo ancora lontani dagli obiettivi, ma siamo comunque fiduciosi nella ricerca di soluzioni coraggiose e rimedi strutturali, sia in relazione all’approvvigionamento, sia in relazione al funzionamento della filiera e dei meccanismi di prezzo, unitamente alla lotta sugli extraprofitti e alle speculazioni, a beneficio del consumatore e del suo potere di acquisto.

Caterina Somma

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