Benefit aziendali, l'indagine: nella busta paga dei lavoratori 850 euro in più

Benefit aziendali, l'indagine: nella busta paga dei lavoratori 850 euro in più
di Andrea Pertini
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Martedì 27 Aprile 2021, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 02:25

L’Osservatorio Welfare di Edenred (il principale player nel mercato del welfare aziendale) fornisce una fotografia aggiornata del sistema per un anno, il 2020, che rappresenta l’inizio di una nuova stagione nel mondo del lavoro: cresce la contrattazione sindacale con il 19,5% sul totale delle erogazioni, in aumento rispetto al 15,6% del 2019. Ma la scelta unilaterale delle aziende è ancora prevalente (il 76% del welfare in azienda è erogato on top). La scelta liberale del datore di lavoro conferma il ruolo principale di questo approccio riguardo agli strumenti di finanziamento del welfare aziendale. È importante, tuttavia, sottolineare la crescita della componente contrattata con i sindacati: il 34% dei beneficiari di misure di flexible benefit deriva dalle quote stabilite da un contratto nazionale di categoria. Boom dei fringe benefit soprattutto per bonus spesa e carburante. Il welfare sociale rappresenta il 50% della spesa complessiva in istruzione, previdenza e sanità integrativa. L’analisi dell’Osservatorio Welfare a cura di Edenred si basa su un bacino di 500 mila utenti e 3 mila imprese (dati 2020) e dimostra quanto il welfare aziendale abbia rappresentato una fondamentale integrazione al reddito anche durante la pandemia. Il credito welfare pro capite disponibile nel corso del 2020 per singolo dipendente risulta pari a circa 850 euro, importo sostanzialmente in linea con gli 860 euro registrati per il 2019. Questa singola evidenza è di per sé molto rilevante tenuto conto del contesto pandemico e del calo del Pil dell’8,8% nel 2020. I flexible benefit si confermano un importante strumento di integrazione salariale anche in un contesto straordinariamente critico. A fronte di una caduta del reddito disponibile delle famiglie nel 2020, pari a circa tre punti percentuali secondo le stime di Banca d’Italia, la quota welfare continua a giocare un ruolo importante.

L’ESENZIONE

«Il welfare aziendale ha assunto un ruolo rilevante durante la fase di emergenza sanitaria ed economica. È uno strumento in grado di supportare in modo concreto le persone e le famiglie, le aziende, ma anche tutto il sistema economico, guidando un ciclo di spesa virtuoso del consumatore e indirizzando le entrate verso i settori più colpiti», dichiara Stefania Rausa, direttore Marketing & Comunicazione di Edenred Italia. «Lo scorso anno il raddoppio della soglia di esenzione per i fringe benefit ha evidenziato l’importanza del welfare come forma di integrazione al reddito e ha avuto un forte impatto sulla capacità di spesa dei dipendenti, aumentando il loro potere d’acquisto. Noi, come principale player di mercato nel settore degli employee benefit, ci impegniamo ogni giorno a soddisfare le esigenze delle persone e siamo orgogliosi di poter contribuire al rilancio dell’economia. Ci auguriamo che il legislatore proroghi la norma, raddoppiando anche quest’anno la quota esentasse per i fringe benefit e riconosca così le potenzialità estese del welfare». Cancellata la proroga nella legge di Stabilità, potrebbe riemergere all’interno del prossimo decreto Ristori. Ci sono tre emendamenti in questo senso che vorrebbero ripristinare il raddoppio dell’esenzione fiscale dei fringe benefit.

Benzina per la ripresa e per le tasche dei lavoratori.

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