Pubblico-privato. Il nuovo welfare secondo l’ANIA

Pubblico-privato. Il nuovo welfare secondo l ANIA
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Mercoledì 6 Luglio 2022, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 17:00

Dall’Assemblea annuale dell’ANIA tenutasi ieri, ribadita l’importanza del ruolo del settore assicurativo in un periodo di profonda incertezza come quello che stiamo vivendo

Il sistema assicurativo ribadisce il suo ruolo di partner essenziale nello sviluppo del welfare. La protezione sociale ha bisogno sempre di più di una collaborazione pubblico-privato. Sia nello sviluppo delle forme di assistenza per i non autosufficienti, sia nello sviluppo della sanità integrativa (nell’anno della pandemia sono stati spesi 34 miliardi di euro out of pocket dagli italiani), sia nella previdenza complementare.

Sono alcuni dei temi emersi nel corso dell’Assemblea annuale dell’Ania, l’associazione nazionale delle compagnie assicurative. Nel 2021 gli italiani hanno ripreso a credere nell’offerta assicurativa. Complessivamente i premi Vita (106 miliardi) e Danni (34,1 miliardi) hanno raggiunto e superato la soglia dei 140 miliardi di euro (+3,8% sul 2020). Un Paese storicamente sottoassicurato deve poter contare su una semplificazione normativa (e una convenienza fiscale) che possa indurlo a cambiare le proprie abitudini. L’assemblea annuale dell’Ania ha offerto ieri l’occasione per una ricognizione sul sistema che nel suo complesso garantisce quasi 1050 miliardi di investimenti (il 60% del Pil): “Restiamo dunque grandi investitori istituzionali e orientati verso investimenti sostenibili di medio-lungo termine” ha ribadito la presidente Ania, Maria Bianca Farina.

I rischi delle catastrofi naturali, del cambiamento climatico devono essere affrontati in una logica mutualistica. La tragedia della Marmolada e l’emergenza idrica offrono due drammatici esempi di una fragilità del presente che ha bisogno di scommettere su una migliore protezione sul futuro.

La presidente Farina non ha mancato di affrontare il tema della Rc-auto: “Malgrado il balzo dell’inflazione, si registrano prezzi in ulteriore, significativa diminuzione. Si è così ridotto drasticamente il divario dei prezzi rispetto alla media europea”. Se è vero che ancora si pagano 47 euro in più rispetto alla media europea, è anche vero che il gap è sceso di molto dai 213 euro di differenziale del periodo 2008-2013.

“Siamo in un momento storico molto particolare di crisi, un momento di incertezza che travaglia imprese e famiglie e quindi il mondo delle assicurazioni lo dice la parola stessa ha una grandissima responsabilità in questo momento: cercare di restituire garanzie e certezze a famiglie e imprese disorientate”. Ad affermarlo è stato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti che è intervenuto all’Assemblea dell’Ania, poco prima di partire per la Turchia.

“La diffusione della cultura del rischio e dell’assicurazione rimane per noi un tema strategico” ha concluso la presidente Farina. Nel corso dell’Assemblea annuale Ania sono intervenuti anche il Viceministro Gilberto Pichetto Fratin e il Presidente dell’IVASS, Luigi Federico Signorini.

Marco Barbieri

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