Moda sostenibile: riciclo e riforestazione per abbattere le emissioni e sensibilizzare

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Giovedì 25 Maggio 2023, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 17:00

Continuiamo a parlare di aziende virtuose che cercano di cambiare i propri modelli di azione nell’ottica di un sempre maggiore rispetto per l’ambiente. Con Gianni Adua-Co Founder del Gruppo Nuvolari parliamo della case history che riguarda l’azienda romana

In un precedente articolo ci siamo occupati della presentazione dei risultati emersi dal tredicesimo Rapporto GreenItaly, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con la partecipazione, tra gli altri, di Conai, Novamont ed Ecopneus.

Dal 2021 il numero di imprese che hanno investito sull’economia verde è cresciuto del 2,9%, passando dal 21,4% del 2020 al 24,3%. Si tratta del 40,6% delle aziende attive nel campo industriale e del 42,5% di quelle che operano nel settore manifatturiero. Guardando al quinquennio 2017-2021, le aziende che hanno puntato in tecnologie e prodotti attenti all’ambiente sono state 531mila, con un aumento del 51% rispetto ai cinque anni precedenti (2014-2018).

Le regioni più virtuose in materia di sostenibilità ambientale

La Lombardia è in testa, grazie a più di 90mila imprese in questo settore (17% del totale nazionale). Tra le regioni più attive ci sono anche il Veneto (51.780 unità), il Lazio (49.510 unità), la Campania (circa 46mila unità) e l’Emilia-Romagna (41.850 unità).

I settori industriali “green”

Il rapporto mette in luce come la filiera agroalimentare italiana sia diventata leader del biologico europeo, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4% (2021). Molto forte la spinta alla sostenibilità anche nel mondo dell’edilizia, dove bonus statali e incentivi fiscali hanno fatto crescere gli investimenti di riqualificazione del 25%. Bene anche la filiera arredo-casa: il 95% del legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, mentre il 67% delle imprese utilizza materie prime seconde e l’81% legno prodotto in modo sostenibile.

Moda e ambiente: dall’inquinamento…

Tra i settori virtuosi non spicca di certo la moda, al 6° posto tra quelli più inquinanti per emissioni di gas serra preceduta dagli ambiti dediti a energia, trasporti, manifattura e edilizia, agricoltura e vendita al dettaglio di prodotti alimentari (fonte The Eco Experts). Numeri che sono inoltre confermati da un recente rapporto delle Nazioni Unite diffuso nel mese di marzo che attesta che l’industria della moda produce tra i 4 e i 5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera ogni anno ed è responsabile del 35% delle microplastiche che finiscono nei mari e negli oceani, derivanti dal lavaggio di capi sintetici, soprattutto dal poliestere.

…alle azioni di cambiamento

Rispetto a questo contesto abbiamo incontrato Gianni Adua-Co Founder del Gruppo Nuvolari, azienda romana nata nel 1978 dalla passione per il vintage di cinque ragazzi che si sono ispirati per il nome alle prodezze, alla massima velocità, del pilota Tazio Nuvolari. Così, nel 1985, viene aperto il primo negozio Nuvolari nel quartiere Talenti che diventa in poco tempo punto di riferimento per le nuove generazioni. Un brand che ha saputo evolversi con il tempo e che ha voluto investire negli ultimi due anni in azioni volte al rispetto per l’ambiente. Non è un caso inoltre che a livello provinciale il primato di realtà impegnate nella sostenibilità è per la prima volta di Roma con 37.290 unità, pari al 38% delle imprese della zona.

Considerati i dati allarmanti relativi all’industria dell’abbigliamento, come avete virato gli acquisti in favore di una maggiore quota di capi sostenibili?

Siamo molto sensibili a queste tematiche e alla loro urgenza, in quanto negozio di abbigliamento abbiamo rivisto innanzitutto la lista dei nostri fornitori dando priorità a quei brand partner che possiedono certificati B-Corp e che hanno ampliato i loro campionatori con prodotti moda eco-sostenibili che abbiamo classificato come “NGG” ovvero Nuvolari Goes Green. Per posizionarci come azienda green, appunto, vogliamo entrare nel merito della filiera di produzione dei capi che poi finiti arrivano nei nostri negozi al fine di sensibilizzare le scelte anche della nostra clientela.

EuRIC, la Federazione Europea delle Industrie di Riciclo, a inizio anno ha pubblicato un report che dimostra quanto il riutilizzo di un capo abbia un impatto ambientale 70 volte inferiore rispetto a quello generato dalla produzione di nuovi capi. Nello specifico, sono circa 3 i chili di CO2 risparmiati per ogni abito di alta/media qualità riutilizzato. Rethink your jeans rientra nelle azioni di riciclo degli indumenti usati. Come è stata strutturata e quali sono le vostre proiezioni rispetto all’efficacia dell’iniziativa?
Con la collaborazione dell’azienda pratese a responsabilità sociale Rifò, specializzata in moda circolare, in oltre 40 punti vendita abbiamo collocato dei contenitori per ridare una seconda vita ai vecchi jeans che comporta una riduzione notevole dei livelli di CO2 e di tonnellate d’acqua (se in Italia si riuscisse a passare dalle attuali 80 tonnellate di abiti raccolti alle 240, si risparmierebbero 36 milioni di euro sullo smaltimento di rifiuti. Fonte Conau Consorzio Nazionale Abiti e Accessori Usati ndr).
Per quanto riguarda invece i vostri negozi, quali sono le iniziative da voi pianificate che contribuiscono a sensibilizzare lavoratori e clienti?
Nuvolari utilizza arredamento di recupero, tutti i materiali per i nostri store provengono da vecchi arredi rivitalizzati, anche le shopper sono in carta riciclata al 100% e negli spazi comuni viene usato il pallet come sedute e divani. Il personale e la clientela vengono educati a delle pratiche sostenibili, a partire dalla più semplice relativa all’utilizzo della borraccia termica fino alla dismissione delle card di acquisto che ha comportato una riduzione di 15 tonnellate di plastica ogni anno. Sempre in quest’ottica abbiamo favorito l’adozione di pagamenti con valuta elettronica grazie a Coinbar, altro soggetto con cui abbiamo attivato una partnership a ridotto impatto.
Avete all’attivo altre misure riguardanti la sostenibilità ambientale?
In Guatemala, con il progetto Nuvolari Forest sostenuto dal nostro partner Zero CO2, altra realtà B-Corp che guida le aziende in percorsi di sostenibilità, abbiamo partecipato a delle pratiche di riforestazione e di sostentamento di 20 famiglie guatemalteche. Finora abbiamo stimato che ciascun albero della nostra foresta assorbirà fino a 800 kg di anidride carbonica ogni anno.
Quanto costa essere sostenibili?
I costi sono inevitabilmente più alti, in tutti i campi, si tratta in fondo di investimenti a lungo termine. Tuttavia ritengo che sia una scelta iniziale che verrà premiata commercialmente dalla nostra clientela.
Lucia Medri

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