LA CASSA A SOSTEGNO DEI MEDICI IN TRINCEA

LA CASSA A SOSTEGNO DEI MEDICI IN TRINCEA
di ANDREA PERTINI
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 16:02

Se fossimo in un tempo normale dovremmo solo registrare «il miglior bilancio di sempre» della Fondazione Enpam, la Cassa di previdenza dei medici. Ma si tratta di medici. Di medici italiani. Di quei professionisti che hanno guadagnato la prima pagina di Time; di quei «santi della porta accanto» per dirla con papa Francesco; di quelle donne e di quegli uomini che spesso a mani nude (letteralmente, senza guanti e mascherine) hanno arginato la diffusione della pandemia di Covid-19, hanno curato, assistito, accompagnato le vite e le sofferenze dei malati a costo della loro propria vita.

Ma i conti, i bilanci, le prestazioni assistenziali e previdenziali hanno un impatto, e non marginale, sulla vita. E allora è più che doveroso fare i conti. E il bilancio consuntivo approvato da Enpam la scorsa settimana è giusto che venga celebrato come «il miglior bilancio di sempre», come lo ha definito il presidente di Enpam, Alberto Oliveti.

Presidente, una risorsa in più per affrontare la crisi di queste settimane e di questi mesi.
«Con questi numeri l'Enpam può pensare di affrontare lo scenario post bellico del dopo-coronavirus con minori preoccupazioni di altri enti. Grazie a questi risultati economici abbiamo potuto approvare aiuti aggiuntivi per i medici e gli odontoiatri, come l'assegno di mille euro al mese per i liberi professionisti. Ora possiamo pensare a misure integrative per i giovani che si sono appena affacciati alla professione, per i pensionati che continuano a lavorare e per i più fragili, come vedove e orfani, che sono rimasti tagliati fuori dai sussidi statali perché percepiscono pensioni di reversibilità, anche se minime».

Ecco, i numeri. Partiamo da questa arida, ma essenziale indicazione sulle risorse di cui la Cassa oggi può fare conto, in favore dei suoi oltre 370 mila iscritti.
«L'Enpam ha approvato il bilancio consuntivo del 2019 chiudendo con un utile di 1,7 miliardi di euro. Il risultato dell'ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri è in rialzo di quasi 620 milioni rispetto alle stime del preconsuntivo approvato a novembre: si tratta del miglior risultato mai conseguito nella gestione del patrimonio Enpam. Tra l'altro, superiore di circa 890 milioni di euro, a quello che era il bilancio di previsione sempre per il 2019».

Se non fossimo in preda alla lotta contro Covid-19, ci sarebbe da chiedersi se in queste condizioni si può affrontare la gobba previdenziale che sta arrivando per effetto dei pensionamenti attesi dei baby boomers, anche nella vostra professione.
«La gobba previdenziale si avvicina, ma la contribuzione dei nostri iscritti per il 2019 è ampiamente sufficiente a coprire il valore delle prestazioni erogate. I pensionati sono 124.417 con un incremento del 15% in un anno. Nel 2019 la Fondazione ha registrato entrate contributive per circa 3 miliardi, erogando nello stesso periodo prestazioni previdenziali e assistenziali per 2 miliardi. Meno di dieci anni fa la Corte dei Conti riteneva che nel 2020 l'Enpam avrebbe avuto un saldo previdenziale in rosso. Invece abbiamo un saldo di circa un miliardo di euro. È il risultato delle riforme che abbiamo fatto».

E poi c'è l'effetto della gestione finanziaria del patrimonio.
«Certo, oltre ai contributi incassati, questo straordinario risultato si deve innanzitutto a un'efficace gestione finanziaria che presenta un risultato netto positivo di circa 700 milioni sui 16,5 miliardi di patrimonio investito. Questo significa un rendimento pari circa al 4,5%, cioè più del doppio del 2% previsto come parametro di riferimento nel bilancio tecnico attuariale. A valori di mercato il rendimento è stato del 9,3%. Anche in questo caso siamo di fronte a un risultato tra i migliori di sempre che si spiega, oltre che con accorte scelte di impiego, anche con il positivo andamento dei mercati registrato nel 2019».

A quanto ammonta oggi il patrimonio totale dell'ente?
«Oltre 22 miliardi, cresciuto dell'8,4% rispetto al 2018. E con i rendimenti generati potremmo superare 24 miliardi. La riserva legale invece, cioè il rapporto tra patrimonio e pensioni in pagamento nell'anno, è stata pari a 12,4, più del doppio delle 5 annualità richieste per legge».

Numeri confortanti in una situazione più che critica. Non deve essere difficile per voi fare i piani di welfare per gli iscritti.
«Se non avessimo costruito questa forza finanziaria non potremmo erogare tremila euro, mille euro al mese per tre mesi, ai medici e odontoiatri liberi professionisti che hanno visto la loro attività quasi azzerata. Sono già oltre 57 mila ad averne fatto richiesta, ma ci aspettiamo altre decine di migliaia di domande. A differenza dei 600 euro statali, quest'aiuto è completamente a carico dell'ente. Nel frattempo l'Enpam si prepara a varare misure a favore dei pensionati che continuano a versare i contributi sulla libera professione e per permettere anche agli iscritti in ritardo con i contributi di ricevere il sostegno».

Non vi basta poter erogare i tremila euro? Vorreste anche l'esenzione fiscale in favore dei beneficiari?
«Di fatto ci facciamo carico di una funzione di sostegno che spetterebbe allo Stato. Se in più finissimo per dover fare una trattenuta del 20% per riversarla all'Erario sarebbe il colmo. Al governo chiediamo una norma precisa che scongiuri questo prelievo sulla solidarietà ai camici bianchi».
 

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