Aon Italia: performance in aumento dall’11% al 55% per aziende attente al wellbeing

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Martedì 30 Maggio 2023, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 15:00

La Divisione Health & Benefits di Aon Italia ha promosso l’evento Wellbeing & Generazioni: nuove visioni sul futuro del benessere aziendale” incentrato sulla promozione del benessere aziendale che deve necessariamente tenere conto delle esigenze di ben 5 generazioni diverse che convivono nello stesso luogo di lavoro

Aon, azienda leader nel brokeraggio assicurativo e nella consulenza dei rischi a livello mondiale, ha promosso l’evento Wellbeing & Generazioni: nuove visioni sul futuro del benessere aziendale, primo appuntamento degli Aon Wellbeing Days promossi dalla Divisione Health & Benefits di Aon Italia. Il cui obiettivo è costruire una nuova cultura del lavoro, condividendo con aziende e dipendenti il messaggio che investire nel miglioramento del benessere delle persone non solo porta al raggiungimento di migliori performance aziendali, ma è anche l’unico modo per eccellere nel mercato. Come testimoniato dalla Global Wellbeing Survey 2022-23 di Aon, le performance di aziende attive su programmi di wellbeing possono infatti aumentare dall’11% al 55%.

Cinque diverse generazioni a confronto si trovano, infatti, per la prima volta nella storia a convivere negli stessi luoghi di lavoro: quella “Silenziosa”, nata prima del boom economico degli anni ‘50, i Boomer, la Generazione X, i Millennial e la Gen Z (chiamata anche “Generazione Zoom”), ognuna delle quali ha prospettive, esigenze e background culturali molto diversi, che richiedono soluzioni differenti per garantire il miglior benessere lavorativo possibile.

Per capire il fenomeno del confronto generazionale, secondo i più recenti dati ISTAT è evidente come siano cambiate priorità e possibilità. Se tra il 1950, anno di nascita delle generazioni più anziane ancora lavorative, e il 2020, il numero medio di figli per donna è sceso da 2,36 a 1,24; l’età media al primo parto è passata da circa 25 anni a oltre 32. Inoltre, gli ultimi vent’anni sono stati caratterizzati anche dal posticipo dell’età in cui i giovani escono dalla famiglia di origine e ne costituiscono una propria. Mentre ancora 20-30 anni fa, quasi il 90% dei 40-44enni aveva già costituito un proprio nucleo coniugale ed era diventato genitore, oggi, in questa classe di età, tale percentuale è scesa attorno al 70%.

Appare quindi evidente come negli ultimi anni, i giovani abbiano visto le loro aspettative disilluse e si trovino così a confrontarsi su 3 macro bugie, di cui le aziende devono tener conto per offrire dei servizi in grado di rispondere alle nuove aspettative e ai nuovi bisogni generazionali. E così la “bugia della scrivania” ha mostrato come l’ufficio, sempre più un clic sull’icona di Zoom, sia il luogo-emblema del confronto generazionale, cambiando le modalità con cui si raggiunge il benessere organizzativo e professionale, ma anche sociale ed emozionale, rendendo necessario incentivare la creazione di rapporti, sistemi di training e mentorship anche a distanza, in smart-working.
Mentre il (mancato) benessere economico e le narrazioni secondo cui il futuro del lavoro sarebbe già scritto hanno portato alla “bugia della promessa” e alla “bugia del cambiamento impossibile”: stipendi meno alti, matrimoni e figli in tarda età, aumento dei costi per affitti e acquisto prima casa, rendono necessario mettere a disposizione soluzioni che aiutino a raggiungere il benessere Sociale e Finanziario.

Proprio per affrontare queste tematiche, durante l’evento si è tenuta una tavola rotonda con Fineco e Fondazione Policlinico Gemelli, e la partecipazione di Andrea Canonico, Chief Development Director Health & Benefits di Aon, Claudio Giambelli, Head of Employee Benefits di Aon, Sara Mirarchi, Culture & Change Manager – South East Europe di Aon, e Cecilia Exacoustos, Deputy Head of Welfare & Wellbeing Solutions di Aon, che si sono confrontati sulle soluzioni sviluppate in ambito di welfare aziendale all’interno delle loro realtà.

Secondo i dati Aon, il 60% dei lavoratori preferisce le prestazioni di Welfare agli aumenti retributivi. Uno dei principali fattori che influisce sul benessere emotivo dei dipendenti è proprio il work life balance che influisce notevolmente sul benessere. Infatti, quello psicologico è stato classificato dal 72% dei partecipanti alla survey 2020 di Aon tra i primi 5 maggiori problemi di benessere dei dipendenti.

“Le aziende stanno cercando di costruire una forza lavoro in grado di affrontare le importanti sfide quotidiane e i grandi e repentini cambiamenti. Per questo riteniamo sia necessario sviluppare una strategia del Benessere in grado di supportare i dipendenti sia in termini di sostegno, che di investimenti finanziari. Tutto ciò aiuta anche ad attrarre e trattenere i talenti. Il benessere è tutt’altro che una questione di nicchia: i programmi di Wellbeing e di Welfare aziendale progettati da Aon per rispondere alle diverse esigenze dei dipendenti possono avere un impatto di ampio respiro su un’organizzazione grazie all’erogazione di servizi, assicurativi e non”, ha dichiarato Luca Morandi, CEO di Aon Advisory & Solutions.

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