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LAZIO

Sciopero benzinai, i distributori aperti oggi: gli orari e quali sono disponibili (anche a Roma). Le sigle sindacali si spaccano

Martedì 24 Gennaio 2023, 07:42 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 11:34
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Benzinai aperti oggi durante lo sciopero: gli orari e quali sono i distributori (anche a Roma) disponibili
di Francesco Bisozzi
3 Minuti di Lettura
  • 50

Sì allo sciopero dei benzinai, ma in versione light. Ventiquattr’ore invece di quarantotto. Chiudono le pompe di carburante, però alcune riapriranno già stasera: l’incontro di ieri tra governo e rappresentanti dei gestori, arrivato in zona Cesarini, è stato positivo e, a detta dei partecipanti, le posizioni si sono riavvicinate. Così qualcosa si è sbloccato. Il ministero delle Imprese e del made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha convocato i gestori dei carburanti a poche ore dall’inizio della serrata su strade e autostrade. Dopo le aperture del dicastero, pronto ad attivare un tavolo regolatorio per il settore e ad attenuare le sanzioni per l’omessa esposizione del prezzo medio, pomo della discordia, la Faib Confesercenti ha deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. Le altre due sigle coinvolte invece per ora non arretrano. «Abbiamo fatto delle proposte concrete per evitare lo sciopero», ha commentato il ministro Urso. Così Bruno Bearzi, presidente nazionale della Figisc-Concommercio, che rappresenta insieme a Confesercenti i 22mila impianti italiani: «Oggi in mattinata prenderemo una decisione definitiva, il governo è disposto ad alcune concessioni in cambio dell’esposizione del prezzo medio». Per arrivare a un compromesso si parla anche di sconti sulla monetica, onere di sistema legato ai pagamenti elettronici e particolarmente inviso alla categoria.  Intanto, per chi è rimasto oggi con il serbatoio a secco, si tratta dell’ennesima tegola. Gli impianti di rifornimento carburanti hanno chiuso, self service compresi, alle 19 di ieri sera sulla rete ordinaria e alle 22 sulle autostrade. È il primo sciopero dell’era Meloni. Le organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa hanno messo i lucchetti agli impianti perché contrarie alle misure del decreto Trasparenza sui prezzi dei carburanti. Le sigle protestano in particolare contro l’esposizione del cartellone con il prezzo medio regionale settimanale e contro le sanzioni previste in caso di mancato rispetto della pubblicità dei prezzi. 

 

 

 

LE PROPOSTE

Il ministro Adolfo Urso, titolare del Mimit, si è espresso in favore di un alleggerimento delle misure. Ma, come detto, Fegica e Figisc-Anisa hanno confermato la protesta di 48 ore. «Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero che quindi rimane confermato», hanno riferito in una nota i presidenti delle organizzazioni ancora sul piede di guerra. Il tentativo in extremis fatto dal ministro Urso, hanno detto, è stato «apprezzato ma non riesce a intervenire con la necessaria concretezza». In audizione davanti alla commissione Attività produttive della Camera il presidente della Figisc-Confcommercio, Bruno Bearzi, ha anche proposto l’uso di un Qr Code. «Un gestore margina 3,5 centesimi al litro lordi, per garantire ulteriore trasparenza, al posto di inutili cartelli ulteriori, sui punti vendita può essere esposto un Qr Code, che indirizzi gli utenti effettivamente interessati ad aderire al sito dell’Osservaprezzi Carburante del Mimit», così il rappresentante dei gestori di carburante legati a Confcommercio. E ancora. «L’annuncio dell’avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e a ridare un piano regolatorio certo va nella direzione giusta e auspicata – sottolineano i presidenti delle sigle che hanno confermato lo sciopero di 48 ore – ma le modifiche ipotizzate sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del parlamento. Quel che rimane sullo sfondo, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre, è l’idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti». 

 

 

 

LA LINEA SOFT

Sull’altra sponde del fiume siede la Faib Confesercenti. «Ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche». Risultato? «In segno di apprezzamento del lavoro svolto dal ministro e dai suoi collaboratori, e con l’obiettivo di ridurre il disagio alla cittadinanza, abbiamo optato per ridurre a un solo giorno la mobilitazione». I prezzi dei carburanti hanno registrato nel frattempo rialzi su tutta la rete, ha denunciato il Codacons, che contro la serrata dei distributori ha presentato un esposto in procura per interruzione di pubblico servizio e ha puntato il dito sul rischio di ulteriori speculazioni.

 

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1
LE PROPOSTE
2
I motivi dello sciopero
3
I rialzi dei prezzi
4
Gli orari
5
I benzinai aperti
6
I distributori aperti a Roma
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