Nuove aliquote Irpef, lo studio di Conflavoro: «Riforma? più importante tagliare la spesa pubblica»

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Nuove aliquote Irpef, lo studio di Conflavoro: «Riforma? più importante tagliare la spesa pubblica»
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Sabato 18 Marzo 2023, 19:36

Ma quale riforma dell’Irpef, sarebbe più importante tagliare la spesa pubblica. Secondo uno studio appena pubblicato di Conflavoro la spesa pubblica «nel 2022 è stata di 1084,9 miliardi, pari al 56,8% del pil, in aumento rispetto agli anni precedenti».

L'intervento previsto nel testo in circolazione della riforma fiscale, ricorda l'associazione, dovrebbe prevedere nel breve periodo una riduzione degli scaglioni da 4 a 3, con la fissazione di aliquote riviste al ribasso. Tale riduzione dovrebbe essere coperta con le risorse potenzialmente ricavabili da un taglio delle tax expenditures, cioè delle oltre 600 deduzioni e detrazioni fiscali esistenti, pari a 165 miliardi di spesa pubblica, eventualmente lasciando fuori dal taglio delle spese fiscali solo quelle sociali: spese legate a sanità e istruzione, interessi a carico e altri oneri familiari.

Con le nuove aliquote «tasse redistribuite ma non ridotte»

Al di là della volontà di ridurre gli scaglioni e/o le aliquote, attraverso questa riforma si dovrebbe ridurre effettivamente l'imposizione fiscale sui lavoratori (dipendenti e autonomi) e sui piccoli imprenditori.

Diversamente - secondo Conflavoro - «Si rischia che la rivisitazione di scaglioni e aliquote, basati sulla conferma del principio di progressività e in ordine agli obiettivi di equità orizzontale, possa comportare più una redistribuzione del peso tributario che un sostanziale abbassamento dell'imposizione».

Secondo l'associazione occorre «interrogarsi sull'effettiva garanzia di maggiore equità di questa riforma e sulla realizzazione di un concreto beneficio incrementale a favore dei redditi più bassi, ferma restando la doverosa necessità di mantenere in equilibrio il nostro sistema tributario».

La necessità di abbassare la pressione fiscale, ricorda l'associazione, «muove anche dalla gravosa consistenza che l'imposizione fiscale Irpef ha per i lavoratori dipendenti ed autonomi, e anche per i pensionati, in termini di prelievo, guardando principalmente alla monetizzazione dell'importo da erogare e non esclusivamente alle percentuali di imposizione fiscale».

Dai dati esaminati, spiega Conflavoro Pmi, emerge come «nella prospettiva di rivisitazione complessiva del nostro sistema fiscale, bisognerebbe condurre quantomeno una riflessione più approfondita sull'opportunità di tagliare la spesa pubblica, che nel 2022 è stata di 1084,9 miliardi, pari al 56,8% del pil, registrando un aumento rispetto agli anni precedenti, anche perché è inverosimile che il bilancio dello Stato riesca a sostenere una reale diminuzione delle entrate per imposte dirette (Irpef) pagate dai lavoratori (dipendenti e autonomi) potendo contare solo sul risparmio derivante dal taglio delle tax expenditures».

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