Per quanto riguarda le esportazioni, in generale quello orafo-gioielliero si conferma un settore strategico per l'industria manifatturiera del made in Italy con un saldo commerciale in avanzo per 3,17 miliardi di euro nei primi 3 trimestri del 2018. I dati elaborati da Confindustria Moda - Federorafi, infatti, attestano che nei primi tre trimestri dell'anno appena concluso il valore complessivo dell'export supera i 4,7 miliardi di euro, mentre quello dell'import oltrepassa il miliardo e mezzo (metalli preziosi e gemme esclusi).
E così, dopo un 2017 di crescita a doppia cifra e un avvio molto positivo del 2018 e nonostante il lieve rallentamento del nostro export nell'autunno scorso, tra gli espositori di Vicenzaoro, focalizzati sui segmenti di qualità di oreficeria e gioielleria, si respira un'aria di ottimismo. Il gioiello italiano è molto apprezzato in Gran Bretagna, dove gli acquisti sono aumentati del 18,2%. Riprende nel 3 trimestre la crescita degli ordini di prodotto made in Italy in Usa con un incremento pari a + 12,3% sullo stesso periodo dell'anno precedente. La Svizzera (hub di riesportazione) rimane il primo importatore del made in Italy seppure con una leggera decrescita (-1,4%), mentre, a causa del lento 'assorbimentò dell'introduzione di Vat e dazi doganali che hanno creato un temporaneo rallentamento delle importazioni, risultano ancora in calo gli Emirati Arabi. Pesano sull'area, inoltre, le dinamiche geo-politiche che impattano direttamente - sia in positivo sia in negativo - sui flussi commerciali.
Se si considerano i consumi mondiali di gioielleria, i primi nove mesi dell'anno segnano una situazione di sostanziale stabilità (-1%) rispetto al 2017 come registra l'Osservatorio di Vicenzaoro di Ieg, che segnala però un ultimo trimestre in crescita del 3%.
Su questo dato pesa, infatti, la sostanziale crescita dei consumi cinesi (+18%) dove è atteso un progressivo incremento delle vendite di prodotto made in Italy per effetto delle politiche di apertura del mercato verso l'import con l'importante riduzione dei dazi da luglio 2018. E anche dagli Emirati arriva un segnale positivo per i consumi con un +9% sull'anno precedente. Nel terzo quadrimestre soffrono invece India, e Turchia, dove pesano dinamiche di paese che impattano il potere di spesa dei consumatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA