Funivie, Valeria Ghezzi eletta alla presidenza di Fianet

Valeria Ghezzi, presidente di Fianet
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Martedì 8 Novembre 2022, 17:13

Valeria Ghezzi è stata eletta all’unanimità presidente di Fianet, Fédération Internationale des Associations Nationales d'Exploitants de Téléphériques, che riunisce le associazioni funiviarie europee di Francia, Germania, Finlandia, Andorra, Italia, Spagna, Norvegia, Polonia, Austria, Svezia, Svizzera e Slovenia. L’elezione è avvenuta nel corso del meeting Fianet di Ruka, in Finlandia la settimana scorsa.

“E’ davvero un grande onore essere stata scelta come presidente di Fianet - ha commentato Valeria Ghezzi, già presidente di Anef, Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, dal 2014, e vicepresidente di Federturismo dal 2020 -. Questo risultato è un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni alla guida di Anef e un’opportunità perché la voce di noi impiantisti, locomotiva del settore turistico montano in tutta Europa, sia sempre più forte e autorevole. Continuerò a lavorare affinché il nostro lavoro, essenziale per lo sviluppo e il presidio di territori montani, sia riconosciuto come centrale anche a livello europeo. Ma gli impianti a fune, in quanto mezzi sostenibili perché alimentati a energia elettrica derivante per lo più da fonti rinnovabili, potranno giocare un ruolo sempre più importante per progetti di mobilità integrata e sostenibile, anche nelle aree urbane o suburbane. Un risultato che non può che arrivare da un continuo e proficuo scambio di esperienze e competenze tra gli Stati, collaborazione che assume ancora più importanza oggi viste le sfide che stiamo affrontando, come l’esplosione dei costi energetici".

L’elezione arriva dopo oltre 20 anni di impegno da parte di Ghezzi con Anef, periodo nel quale ha svolto prima il ruolo di presidente di Anef Trentino e poi dell’Associazione nazionale, carica che tuttora ricopre.

A rischio la stagione invernale per gli impianti sciistici

Itanto il caro energia rischia di far saltare il banco della prossima stagione sciistica.

Gli aumenti non sono sostenibili per gli impiantisti, e si chiede un impegno diretto dell’attuale Governo per affrontare questa nuova emergenza. Gli impiantisti fanno notare anche che lo sci e il suo indotto hanno un valore economico e sociale insostituibile per le nostre montagne. Un valore quantificabile in 6,5 miliardi di euro di fatturato e 75.000 posti di lavoro.

«Il costo dell’energia è aumentato anche di 6 volte rispetto ad agosto 2021 - commenta Ghezzi -. A questo punto, l’energia che serve per alimentare gli impianti di risalita e i sistemi di innevamento programmato, quando servono, a cui si aggiunge il gasolio utilizzato dai mezzi battipista, rischia di diventare un costo insostenibile. Un costo che andrebbe a minare le sorti di tutta la filiera che vive dell’industria della neve e comprende hotel, ristoranti, trasporti, scuole di sci. La preoccupazione va soprattutto alle tante piccole imprese che operano nel settore e che rischiano di chiudere». 

«Chiediamo - conclude Ghezzi - che il tema energetico venga messo in cima all’agenda e chiediamo di essere interpellati in qualità di aziende da cui dipende il turismo invernale. Le imprese non possono affrontare da sole questo momento, serve un impegno preciso oltre che urgente che permetta a chi gestisce le ski area di programmare la prossima stagione sciistica».

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