Paura sui mercati, crolla l'Europa
Milano perde il 6%, Wall Street affonda

Operatori a Wall Street (foto Richard Drew - Ap)
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Giovedì 18 Agosto 2011, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 00:32
ROMA - Torna la paura della recessione sui mercati e le Borse crollano. Dopo una partenza in calo, per il ritorno dei timori legati alla crisi dei debiti sovrani, i listini del vecchio continente hanno imboccato decisamente la via del ribasso e dopo l'apertura in picchiata di Wall Street hano esteso ancora di più le perdite.



Risale lo spread. Tensione anche sul mercato dei titoli di Stato. Il differenziale tra Btp e Bund decennali è risalito oltre quota 290, toccando un massimo a 292,12 punti base. Il rendimento dei titoli di Stato decennali americani scende invece per la prima volta in assoluto al di sotto del 2%, all'1,99%.



A Piazza Affari l'indice Ftse Mib dei titoli principali chiude con un tracollo del 6,15%, mentre l'indice generale perde il 5,82%. Molti i titoli sospesi per eccesso di ribasso. Fra i peggiori Fiat, che registra un tonfo dell'11,88% a 4,33 euro. Affondano anche Francoforte (-5,82%%), Parigi (-5,48%) e Londra (-4,49%). A trascinare in rosso le principali Piazze del Vecchio Continente è in particolare il settore bancario alla luce di quanto riportato dal Wall Street Journal secondo cui la Federal Reserve sarebbe molto preoccupata per i livelli di finanziamento delle banche europee.



Banche europee nella bufera. L'indce Stoxx di settore perde il 6,2% sotto il triplice effetto della crisi del debito sovrano, della Tobin tax e dei timori espressi dalla Fed sulla capacità di finanziarsi degli istituti. A Milano, Intesa Sanpaolo cede l'8,57%, il Banco Popolare l'8,15% e Unicredit il 6,54%. A Parigi torna nella bufera Societè Generale (-9,29%) mentre Credit Agricole si ferma a -6,13%. Nella City, Rbs cede il 10,14% e Barclays il 9,63%. A Francoforte Commerzbank flette del 9,67%. Non si salvano nemmeno le banche svizzere con Credit Suisse a -7,08% e Ubs a -7,06%. A Madrid infine Bbva cede il 6,97% e il Banco Popular il 6,1%.



Giù anche Wall Street, che perde il 3%. A pesare sui mercati anche i dati economici diffusi nel pomeriggio sulleconomia americana. L'indice Fed di Philadelphia, che monitora l'attività del comparto manifatturiero nel distretto orientale americano, ad agosto sprofonda a -30,7 dopo il +3,2 di luglio. Il superindice economico, calcolato dal Conference board, un gruppo di ricerca privato, è salito invece dello 0,5% a luglio, contro il +0,3% di giugno. Una leggera a crescita che sembra scongiurare il pericolo di una recessione, ma che segnala anche che l'economia non sarà in grado di crescere abbastanza da far scendere il numero di disoccupati. Le vendite di case a luglio sono calate invece del 3,5%.



Borse asiatiche generalmente negative di oltre un punto percentuale: i mercati dell’area scontano la forza dello yen, che frena le esportazioni giapponesi, e i segnali di rallentamento della crescita cinese. Tokyo è così una delle piazze finanziarie più deboli della giornata, con un calo finale dell’1,25%.



«Non credo che ci sia il pericolo di un'altra recessione». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, aggiungendo però di temere che la ripresa dell'economia sia troppo lenta. «Non credo che ci sia il pericolo di un'altra recessione ma c'è il pericolo che il recupero non sia veloce abbastanza per gestire una vera crisi del lavoro», ha detto il presidente in un'intervista che verrà diffusa domenica dall'emittente tv Cbs e di cui sono state diffuse alcune anticipazioni.



Anche il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy ha affermato che «non c'è una recessione in vista», anche se ha ammesso che «ci vorrà del tempo per ristabilire la fiducia».




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