Al casinò delle criptovalute dopo il crash scatta l'ora delle regole

Al casinò delle criptovalute dopo il crash scatta l'ora delle regole
di Francesco Bisozzi
4 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Dicembre 2022, 09:28

La festa è finita. Sono in molti nel mondo delle valute digitali a pensare che le luci della giostra delle cripto si stiano per spegnere. E non solo per effetto del crash di Ftx, finito con 16 miliardi di dollari svaniti nel nulla e l’arresto alle Bahamas del fondatore della piattaforma di compravendita Sam Bankman-Fried (rischia 100 anni di carcere). Il 2023 vedrà entrare in vigore il regolamento europeo MICA sulle criptovalute. Con la nuova direttiva sulla cooperazione amministrativa tra gli Stati, battezzata DAC8, Bruxelles vuole poi aumentare la trasparenza, obbligando tutti i fornitori di servizi di criptovalute a segnalare tempestivamente le transazioni dei clienti residenti nei Paesi membri dell’Unione.

SBALZI INFINITI

Sono oltre trenta gli exchange di monete digitali falliti dall’inizio del 2022. Nei guai anche Binance, prima Borsa di divise digitali al mondo, sulle cui riserve sono recentemente emersi dubbi, sebbene il ceo Changpeng Zhao abbia affermato che «la piattaforma è in grado di superare l’inverno delle cripto». Un Bitcoin oggi vale 15mila euro circa. Gli analisti non escludono che possa scendere a 10mila euro. Solo un anno fa si spendevano fino a 60mila euro per acquistarne uno intero. Per i trader fai da te, in cerca di guadagni facili e improvvisi, il fascino dei Bitcoin e delle sue sorelle in fondo risiede proprio nei forti sbalzi di valore che da sempre hanno caratterizzato il percorso di questo particolare strumento finanziario.

MILIONARI SENZA SFORZO

«Diventare milionari senza sforzo né particolari competenze finanziarie – ci hanno raccontato per anni le réclame dei Bitcoin – non è mai stato così facile». Uno slogan che ha acchiappato pensionati, casalinghe, liberi professionisti, impiegati e operai, convincendoli a investire i propri risparmi in una moneta che non è una moneta, e a scommettere su un asset non regolamentato che sì, ha generato per alcuni grandi “vincite”, ma che a tanti è costato una fortuna. Lo ha detto anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che i Bitcoin sono come un casinò. «Chi ha piacere di giocare può farlo – ha spiegato il numero uno di via Nazionale – ma anche i casinò devono rispettare regole di sicurezza e correttezza». Una posizione condivisa dal membro della Bce, Fabio Panetta, secondo cui «le valute basate sulla tecnologia blockchain si comportano più come attività speculative e sollevano molteplici problemi di ordine pubblico e stabilità finanziaria». Per intenderci, oggi in Italia gli aficionados dei “casinò” di cui ha parlato Visco sono in costante aumento: nell’ultimo anno l’uso di queste “monete” è cresciuto da noi del 23%, al punto che siamo diventati il sesto mercato più rilevante in Europa (e il cinquantunesimo a livello globale).

Tanto che la Consob, dopo il caso Ftx, ha invitato le società di revisione a valutare con attenzione le piattaforme di exchange. L’elevata crescita del numero e del valore delle cripto-attività, l’estrema volatilità delle quotazioni, i ricorrenti episodi di crisi di operatori, mettono a rischio sempre più soggetti.

L’ARTE IN FORMATO NFT

Così in Europa, come detto, si punta adesso sul MICA, ma anche sul Digital Operational Resilience Act (DORA). Il primo introduce una disciplina armonizzata per l’emissione e l’offerta al pubblico di cripto-attività, mentre il secondo, approvato a novembre, ha come obiettivo il rafforzamento della resilienza operativa digitale dell’intero settore finanziario, quindi di banche, assicurazioni e operatori in criptovalute, che ora hanno due anni di tempo per adeguarsi alle nuove regole. L’entrata a regime del regolamento MICA richiederà però ancora tempo: la sua pubblicazione e la conseguente entrata in vigore è prevista per la prossima primavera. Dopodiché bisognerà attendere 18 mesi affinché diventi totalmente operativo. Attenzione però, perché non si applicherà ai non fungible token, gli Nft che stanno rivoluzionando il mondo dell’arte. Il MICA, che in pratica dovrà garantire adeguati livelli di tutela dei consumatori e degli investitori e di integrità del mercato, disciplinerà gli utility token e riguarderà soprattutto l’exchange di stablecoin, il cui valore viene ancorato a oro, euro o dollaro per evitare forti oscillazioni. Dunque, la novità non farà presa sugli scambi di criptovalute svolti in maniera decentralizzata e senza alcun intermediario. Naturalmente gli emittenti di stablecoin dovranno dotarsi di riserve sufficientemente liquide a tutela degli investitori.

LA VIGILANZA

Prevista inoltre una vigilanza dell’Autorità bancaria europea su queste monete. Sempre a marzo del 2023 comincerà a essere applicato il regolamento DLT, che non tocca lo scambio di criptovalute ma che agisce sugli operatori di piattaforme basate su tecnologia blockchain per la negoziazione di codici digitali rappresentativi di strumenti finanziari classici. Nell’ottica di definire forme adeguate di controllo degli ecosistemi del mondo delle cripto, la Banca d’Italia guarda poi con attenzione al nuovo framework di sorveglianza dell’Eurosistema, il cosiddetto PISA framework, applicato da novembre. Il framework riporta infatti nell’ambito dei sistemi di pagamento qualunque soluzione che consenta il trasferimento di valore e includendo nella definizione di valore anche i token digitali: in questo modo riconosce il ruolo cruciale delle banche centrali nel sistema di regolazione dei cripto-asset, visto che sono chiamate a presidiare il regolare funzionamento del sistema dei pagamenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA