Sono stanchi i commercianti. Sapere il colore della propria Regione da un giorno all'altro complica tutto. Potrò aprire la mia attività al pubblico oppure dovrò chiudere tutto? Questa è la domanda che si presenta a ogni titolare di un'attività di ristorazione in attesa delle decisioni di Governo, prese in base alla variazione dell'Rt, ovvero l'indice che rivela quante persone in media possono essere contagiate da una sola. E per questo la Filiera Italia chiede di cambiare meccanismo.
Zona arancione, rossa, Iss: Rt nazionale in crescita a 0,99. D'Amato: «Lazio, numeri da giallo»
I ristoratori voglio sapere con più anticipo i cambiamenti
Chi si trova a dover gestire un'attività di vendita a dettaglio, vive con il timore che il colore della Regione dove si trova possa cambiare in modo repentino. Com'è capitato nell'ultimo periodo, quando dal venerdì alla domenica le Regioni hanno mutato colore. E allora il consigliere della Filiera Italia Luigi Scordamaglia vuole un intervento del governo. "Sapere con un solo giorno di anticipo se si potrà tenere aperto o si dovrà chiudere un ristorante vuol dire per un esercente aggiungere al danno la beffa", precisa Scordamaglia.
Il problema dei prodotti deperibili
La conseguenza del meccanismo in vigore è che i commercianti acquistano prodotti deperibili e poi sono costretti a buttarli.
Differenziare i bar dai ristoranti
Un'altra, poi, è la richiesta dei ristoratori. Ovvero che si distinguano i bar, dove sui tavolini è facile che le persone si possano assembrare, dai ristoranti, dove invece i clienti hanno un servizio al tavolo e rimangono distanziati. Per questo si chiede anche che per i ristoranti in zona gialla si consenta l'apertura serale. "Si salverebbe così l'80% del fatturato", aggiunge Scordamaglia. Ora si attendono le valutazioni del Governo, dopo che già alcune Regioni nel frattempo hanno cambiato colore.