Whirlpool vede sede napoli a Prs. Il Mise: decisione grave e unilaterale

Whirlpool vede sede napoli a Prs. Il Mise: decisione grave e unilaterale
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Martedì 17 Settembre 2019, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 20:11
Whirlpool Emea ha comunicato il trasferimento del ramo d'azienda di Napoli alla società Passive Refrigeration Solutions (Prs). L'annuncio è avvenuto nel corso dell'incontro tenutosi al Mise e confermato dalla stessa società con una nota ufficiale.

"A seguito di attente valutazioni, condivise nel corso del confronto con le parti, il trasferimento del ramo d'azienda rappresenta l'unico modo per tutelare la massima occupazione a Napoli e offrire un futuro sostenibile di lungo termine allo stabilimento che, in alternativa, avrebbe cessato ogni attività produttiva", si legge nella nota.

La nuova proprietà "ha elaborato un progetto di riconversione che individua nello stabilimento di Napoli una struttura idonea alla produzione di sistemi di refrigerazione passiva", continua il comunicato dell'azienda che assicura il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

L'operazione avrà per Whirlpool "un costo significativo dell'operazione di vendita, quantificabile in 20 milioni di euro, per la nuova missione del sito di Napoli, che garantirà, per tutti i lavoratori, i diritti acquisiti, le tutele reali e il livello retributivi".

La nota precisa che la scelta è arrivata a seguito del "drastico declino della domanda di lavatrici di alta gamma a livello internazionale e il conseguente calo della produzione che hanno portato lo stabilimento di Napoli ad operare al di sotto del 30% della propria capacità produttiva", creando una "situazione non più sostenibile per l'azienda e per i propri dipendenti".

Tali condizioni, "non previste né in alcun modo prevedibili al momento della sottoscrizione del Piano Industriale del 25 ottobre 2018, sono imputabili in particolare a un contesto macro economico generale di crisi che ha investito in particolar modo alcuni dei mercati più rilevanti tra cui Stati Uniti d'America, India, Argentina e i principali in ambito Emea", prosegue l'azienda.

Nonostante gli "ingenti investimenti realizzati negli ultimi 10 anni per circa 100 milioni di euro e le strategie commerciali messe in atto, dal 2009 ad oggi i volumi di produzione del sito si sono ridotti da circa 700.000 a circa 250.000 pezzi annui con un calo delle vendite nel primo semestre del 2019 pari al 36% a livello di export internazionale e del 19% nella sola area Emea".

Negli ultimi mesi, Whirlpool Emea fa notare di aver preso in attenta considerazione diverse soluzioni, inclusa la possibilità di nuovi e ulteriori investimenti. Tuttavia, alla luce di una approfondita valutazione economica, nessuna di queste opzioni è stata ritenuta idonea a rendere sostenibile l'impianto nel lungo periodo.

Con questa decisione l'azienda "ha interrotto il prosieguo del confronto sulle altre opzioni proposte nel corso dei precedenti incontri tenutesi al Ministero, che prevedevano anche investimenti in prodotti di alta gamma o lo spostamento in Italia alcune produzioni realizzate all'estero dal Gruppo Whirlpool", si legge in una nota del Mise che ha espresso "la ferma contrarietà alla decisione unilaterale dell'azienda, sottolineando come il Governo non può accettare il comportamento dei vertici della Whirlpool, che hanno sempre trovato il supporto e la collaborazione di tutte le istituzioni per individuare una soluzione condivisa finalizzata a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dei lavoratori del sito di Napoli".
 
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