Whirlpool conferma l'addio a Napoli: stop il 31 ottobre. Ira Fi: «Flop M5S»

Whirlpool conferma l'addio a Napoli: fumata nera al tavolo del Mise. Invitalia cerca un acquirente
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 01:08

Il 31 ottobre Whirlpool andrà via da Napoli. Per i 450 operai del sito partenopeo la doccia fredda arriva mentre è in corso il tavolo tra Governo e azienda al Ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal ministro Stefano Patuanelli. Il colosso americano delle lavatrici fa notare che lo stabilimento di Napoli perde 20 milioni di euro l'anno.
 

 

 «I dati di mercato sono emblematici», sottolinea l'amministratore delegato di Whirlpool Italia, Luigi La Morgia, durante l'incontro al Mise, spiegando che a Napoli «non c'è più sostenibilità economica della produzione di lavatrici» ma che l'Italia resta strategica per il gruppo, con 5 mila dipendenti in tutto il Paese.

Le difficoltà riguarderebbe solo lo stabilimento campano dove l'azienda afferma di essere stata consapevole dei problemi fin dal 2018, ma rivendica di aver cercato di rilanciare la produzione. I 17 milioni di euro previsti per il sito Whirlpool Napoli saranno redistribuiti sugli altri stabilimenti, annuncia La Morgia. Ma per Patuanelli è «inaccettabile che l'azienda prenda decisioni in maniera unilaterale». Il ministro ha ribadito l'importanza di «proseguire il confronto all'interno di un quadro di responsabilità sociale da parte di Whirlpool», confermando «il massimo impegno del Governo a trovare una soluzione definitiva per supportare la continuità produttiva dello stabilimento e salvaguardare i lavoratori».

Intanto alla luce di questi ultimi sviluppi, Invitalia si è messa già alla ricerca per conto del governo di un nuovo soggetto che subentri alla multinazionale americana. L'obiettivo è quello di arrivare alla selezione finale di un possibile investitore per luglio 2020. La vertenza Whirlpool Napoli va avanti ormai da otto mesi, un periodo durante il quale gli operai hanno portato avanti sempre la stessa richiesta: «Non vogliamo assistenzialismo, ma il rispetto degli accordi ministeriali, degli italiani, del lavoro».

Oggi in 300 si sono recati a Roma sotto il ministero di Via Veneto per manifestare in concomitanza dell'incontro tra Governo e azienda. «Ci siamo messi in viaggio verso Roma a difesa del lavoro e del nostro futuro, come quei soldati nelle Termopili che fianco a fianco difendono quel piccolo passaggio stretto mettendo in gioco tutti se stessi», afferma uno degli operai, Vincenzo Accurso. «Perdere la difesa di questo passaggio per noi vuol dire far affermare la volontà di una multinazionale che passata su di noi, razzierà la nostra terra e impoverirà il nostro Paese», scandisce l'operaio di Whirlpool Napoli. E i sindacati avvertono che la vicenda può diventare una vera bomba sociale per Napoli e per tutto il Paese. «Da questo momento si rompono le relazioni sindacali con l'azienda. Se il Governo non prende una posizione forte, la vicenda Whirlpool diventa una questione di ordine pubblico», dichiara il segretario generale Fiom-Cgil Napoli, Rosario Rappa.

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