Lo stabilimento di Napoli della Whirlpool chiuderà il primo novembre. Ad annunciarlo, oggi, è stata l'azienda statunitense. Furiosi i lavoratori, che ora si sentono traditi dal governo e, in particolare, dal Mise, il ministero dello Sviluppo economico guidato da Luigi Di Maio dal giugno del 2018 allo scorso 5 settembre.
Proprio l'attuale ministro degli Esteri, in un post pubblicato su Facebook il 30 ottobre del 2018, scriveva da capo del Mise: «Whirlpool non licenzierà nessuno e, anzi, riporterà in Italia parte della sua produzione che aveva spostato in Polonia. Questo è il frutto di una lunga contrattazione che siamo riusciti a chiudere al ministero dello Sviluppo Economico. Sono quindi orgoglioso di dire che ce l'abbiamo fatta: stiamo riportando lavoro in Italia!». Un annuncio, anzi, una promessa, che ora torna indietro contro Di Maio come un boomerang, rilanciato dai social.
LEGGI ANCHE --> Whirlpool, fumata nera dopo il vertice Governo-azienda
E qualche giorno prima, il 25 ottobre del 2018, ancora Di Maio annunciava su Facebook: «Si è chiuso il tavolo che vedeva coinvolta l’azienda Whirlpool e siamo riusciti ad ottenere zero esuberi e un ritorno delle produzioni dalla Polonia all’Italia». Bisogna anche aggiungere che durante la scorsa estate la stessa Whirlpool aveva spiegato di non voler chiudere lo stabilimento di Napoli.
Whirlpool, quando Di Maio al Mise prometteva: «Accordo fatto, nessun licenziamento»
2 Minuti di Lettura
Martedì 15 Ottobre 2019, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 00:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA